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Caso Zoppi, la Cassazione ribalta la sentenza

La Corte di Cassazione ha accolto due ricorsi e ha prosciolto Alberto Zoppi di ripetuta violazione del segreto d’ufficio, e lo ha riconosciuto colpevole di denuncia mendace ed è stato condannato a 10 giorni di detenzione sospesi condizionalmente per un periodo di prova di due anni
Caso Zoppi, la Cassazione ribalta la sentenza
La Corte di Cassazione ha accolto due ricorsi e ha prosciolto Alberto Zoppi di ripetuta violazione del segreto d’ufficio, e lo ha riconosciuto colpevole di denuncia mendace ed è stato condannato a 10 giorni di detenzione sospesi condizionalmente per un periodo di prova di due anni
BELLINZONA - Sentenza in sostanza ribaltata per Alberto Zoppi, l'ex giurista del dipartimento Educazione e Cultura, protagonista lo scorso anno  del cosidetto "caso del Corvo", la vicenda che aveva portato alla luce il malandazzo nell'attri...

BELLINZONA - Sentenza in sostanza ribaltata per Alberto Zoppi, l'ex giurista del dipartimento Educazione e Cultura, protagonista lo scorso anno  del cosidetto "caso del Corvo", la vicenda che aveva portato alla luce il malandazzo nell'attribuzione dei permessi di soggiorno. Come si ricorderà, Zoppi aveva denunciato attraverso alcune lettere anonime una serie di anomalie nelle procedure dei permessi.  La vicenda portò al licenziamento  di Zoppi.

Il processo a suo carico si chiuse con la condanna appunto a cinque giorni di dentenzione sospesi con la condizionale. Zoppi era stato riconosciuto colpevole di violazione del segreto d'ufficio, ma non colpevole di denuncia mendace, poichè secondo il giudice  Marco Kraushaar non vi era nelle lettere una chiara intenzione di Zoppi di indurre l’autorità giudiziaria a sospettare che vi fossero stati episodi di corruzione nel rilascio dei permessi di dimora all’imprenditore italiano Alessandro Antoci e della sua compagna.

Contro la sentenza che riconosceva Zoppi colpevole del reato di violazione del segreto d'ufficio fu inoltrato ricorso. Oggi si apprende che la Corte di cassazione e di revisione penale ha accolto il ricorso, prosciogliendo  Alberto Zoppi dall’imputazione di ripetuta violazione del segreto d’ufficio, e prosciogliendo Virginia Zoppi dall'accusa di complicità in violazione del segreto d’ufficio, per la quale la signora Zoppi fu condannata a tre giorni.

La Corte di cassazione e revisione penale ha inoltre parzialmente accolto il ricorso del Procuratore generale Bruno Balestra contro la sentenza della Pretura penale, riconoscendo Alberto Zoppi autore colpevole di denuncia mendace nei confronti di Alessandro Antoci in relazione agli scritti anonimi del 7 e 28 luglio 2000 da lui inviati ad autorità federali e membri dell’autorità cantonale, con cui ha ingiustamente denunciato Antoci come colpevole di crimine o un delitto. Da qui la condanna di Alberto Zoppi alla pena di 10 giorni di detenzione sospesi condizionalmente per un periodo di prova di due anni.

 

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