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SVIZZERA

«In Svizzera per farsi curare a nostre spese: basta»

Il Nazionale contro chi chiede asilo per avere cure mediche. Il caso di sette georgiani, che potrebbero costare 300mila franchi l'uno
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Fonte ATS
«In Svizzera per farsi curare a nostre spese: basta»
Il Nazionale contro chi chiede asilo per avere cure mediche. Il caso di sette georgiani, che potrebbero costare 300mila franchi l'uno

BERNA - Il Consiglio nazionale vuole che il Consiglio Federale intervenga per impedire le domande d’asilo motivate da ragioni mediche. Si tratta di richieste presentate con l’unico scopo di ottenere, durante l’esame della domanda, cure mediche a spese della collettività.

Con 128 voti favorevoli e 62 contrari, il Consiglio ha approvato lunedì, durante la sessione straordinaria, una mozione della consigliera nazionale vodese liberale Jacqueline de Quattro, che chiede l’introduzione di misure contro questo fenomeno.

La deputata ha citato un caso attuale: sette persone provenienti dalla Georgia stanno aspettando un trapianto d’organo nel loro cantone di residenza, che rischia di dover spendere circa 300’000 franchi ciascuno. Tutti e sette avrebbero presentato la domanda d’asilo con il solo obiettivo di ricevere tale trattamento medico. Casi del genere, ha aggiunto, minano l’accettazione dell’asilo in Svizzera.

Secondo l’ex consigliera di Stato vodese, molti cosiddetti migranti economici utilizzerebbero inoltre la procedura d’asilo per ricevere cure odontoiatriche o ortodontiche.

La mozione non trova da Delphine Klopfenstein Broggini (Verdi), che ha affermato che non è accettabile modificare la legge sulla base di singoli casi e ha messo in guardia contro il rischio di stigmatizzare un intero popolo.

Il Consiglio federale si è detto favorevole alla mozione. Secondo quanto spiegato in aula dal consigliere federale competente Beat Jans, si tratta di domande provenienti da persone di Paesi sicuri, come la Georgia, i cui cittadini sono esonerati dall’obbligo del visto per entrare in Svizzera. Ha confermato che queste persone possono effettivamente usufruire di prestazioni mediche.

La mozione passa ora alla commissione competente del Consiglio degli Stati per l’esame successivo

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