Il Consiglio degli Stati ha bocciato una mozione della propria Commissione della sicurezza sociale e della sanità.
BERNA - Una maggioranza del Consiglio degli Stati si è detta oggi contraria a una 13esima mensilità in favore di chi percepisce una rendita d'invalidità (AI) e che beneficia di prestazioni complementari.
Con 25 voti contro 19 i "senatori" hanno bocciato - e definitivamente liquidato - una mozione presentata dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità degli Stati (CSSS-S), la quale proponeva di rivedere la legge federale sulle prestazioni complementari all'assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità (LPC). L'idea era quella di garantire ai beneficiari dell'AI e che riversano in condizioni economiche disagiate una rendita supplementare, analogamente alla 13esima pensione AVS, la quale verrà introdotta nel 2026.
Con l'iniziativa approvata da popolo e Cantoni nel marzo dello scorso anno, «i beneficiari di prestazioni complementari alla rendita AVS si trovano ora in una posizione più vantaggiosa rispetto a chi necessita di prestazioni complementari alla rendita AI», ha detto Erich Ettlin (Centro/OW), a nome dei favorevoli alla mozione.
«Poiché lo scopo delle prestazioni complementari è garantire il fabbisogno vitale, è tempo di correggere questa palese disparità di trattamento"» ha aggiunto.
Esther Friedli (UDC/SG) ha dal canto suo ribadito che bisogna fare distinzione tra le varie assicurazioni sociali. «L'AVS è versata a tutta la popolazione, mentre l'AI viene distribuita a un numero esiguo di cittadini». La democentrista ha poi evidenziato «che le finanze della Confederazione non sono rosee» e non permettono di farsi carico di ulteriori costi in questo ambito.
L'argomento dei costi è stato ribadito anche dal Consiglio federale, che si è detto contrario alla mozione della CSSS-S. La "ministra" Elisabeth Baume-Schneider ha messo in guardia il plenum sul trasferimento di oneri alla Confederazione e ai Cantoni che avrebbe generato la modifica di legge.
«Sulla base dei dati statistici per il 2023, una stima dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali mostra che se la prestazione in questione fosse stata introdotta nel 2023, le spese supplementari sarebbero ammontate a 170 milioni di franchi, di cui 100 milioni a carico della Confederazione e 70 milioni a carico dei Cantoni», ha dichiarato la responsabile del Dipartimento federale dell'interno (DFI).