Il Consiglio nazionale ha respinto due mozioni che chiedevano un maggior sostegno a Kiev.
BERNA - Quanto investito finora nell'aiuto umanitario a favore dell'Ucraina è sufficiente. Lo pensa la maggioranza del Consiglio nazionale che ha respinto due mozioni simili per 111 voti a 73 che chiedevano un maggiore sostegno per il tramite di una spesa straordinaria.
Fabian Molina (PS/ZH) e Corina Gredig (PVL/ZH) chiedevano al Consiglio federale di aumentare gli aiuti a Kiev per portarlo al livello dei Paesi economicamente comparabili. Un obiettivo da raggiungere mediante una spesa straordinaria affinché tali aiuti non intacchino le uscite di altri servizi pubblici.
Per gli autori della mozione, l'Ucraina non sta solo difendendo il suo popolo e la sua sovranità, ma anche i valori dell'Europa e del diritto internazionale.
Ragionamenti che non hanno fatto breccia fra i parlamentari, visto che, come dichiarato in aula da Lukas Reimann (UDC/SG), spese straordinarie per l'Ucraina faranno aumentare il debito pubblico che, in ultima analisi, peserà sulle generazioni future.
Alla fine dello scorso anno, ha rammentato il consigliere federale Ignazio Cassis, la Svizzera aveva stanziato globalmente 4,37 miliardi di franchi per l'Ucraina. Nel frattempo, il Parlamento ha approvato 1,5 miliardi nell'ambito della strategia di cooperazione internazionale per il periodo 2025-2028, ha sottolineato il ticinese, cui si aggiungono 5 miliardi previsti per i prossimi dodici anni.
Secondo Cassis, il Consiglio federale ha richiesto queste somme come parte del bilancio ordinario, perché secondo la legge non è possibile ricorrere a spese straordinarie per questo scopo.