Il popolo svizzero sarà chiamato alle urne sull'argomento nel 2020. Il comitato: «Non vogliamo più essere esposti ai pesticidi sintetici, che hanno un impatto sulla nostra salute e il nostro ambiente»
BERNA - Infertilità, modificazioni genetiche, forse persino cancro: gli autori dell'iniziativa "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici" mettono in guardia contro i diserbanti e chiedono un divieto totale.
Davanti ai media oggi a Berna il pediatra francese Charles Sultan ha definito i pesticidi sintetici come un «crimine contro il futuro». Queste sostanze alterano il genoma umano e la capacità riproduttiva, inibiscono lo sviluppo del feto e sono potenzialmente cancerogene.
Per il medico i pesticidi sono una bomba a orologeria, in quanto le tossine si accumulano nel terreno. Inoltre si esamina l'effetto di singole sostanze, ma si ignora in che modo esse interagiscano insieme.
Nel caso dei pesticidi non è neppure determinante la dose, ha dichiarato Antoinette Gilson del comitato dell'iniziativa. Poiché numerosi pesticidi agiscono come ormoni, a essere decisivi sono la durata e il momento di esposizione. Secondo Gilson, è particolarmente problematico se le donne incinte consumano alimenti contaminati da pesticidi, in quanto ciò nuoce al feto.
Vantaggi economici - I promotori dell'iniziativa vedono in un divieto dei pesticidi vantaggi non solo per la salute, ma anche per l'economia. L'obiettivo è un cambiamento strutturale, ha detto Joël Thiébaud, del comitato. Il marchio "Swiss Made" ne uscirebbe rivalutato da questo processo e ciò andrebbe anche a favore delle esportazioni e del turismo.
Ma è soprattutto l'agricoltura che ne trarrebbe vantaggio: è la convinzione del viticoltore Jean-Denis Perrochet del comitato dell'iniziativa. Un divieto dei pesticidi sintetici comporterà una riattivazione della vita nel terreno e della fertilità del suolo, ha detto. "La Svizzera potrebbe diventare pioniere dell'agricoltura sostenibile".
I promotori dell'iniziativa sanno che un tale cambiamento non si verifica da un giorno all'altro. Sono stati necessari sei anni a Perrochet per convertire il suo vigneto in una produzione biodinamica. L'iniziativa prevede un periodo di transizione di dieci anni. Il cambiamento non è una questione di capacità, ma di volontà, ha sottolineato il viticoltore.
L'iniziativa chiede il divieto dei pesticidi sintetici nella produzione agricola, la trasformazione dei prodotti agricoli e la conservazione del suolo e del paesaggio.
Nella lista dei prodotti vietati vi è tra gli altri il contestato glifosato e il neonicotinoide, un insetticida pericoloso per le api e per gli insetti impollinatori. Sostanze come il solfato di rame sarebbero sempre autorizzate, anche nell'agricoltura biologica. L'utilizzo di fertilizzanti resterebbe ammissibile.
meno male, meglio tardi che mai io ho un esempio sotto casa di assurdità, veleni spruzzati a go go senza criterio. solo dopo minaccia di denuncia si è regolato limitando gli interventi al necessario e non verso casa mia un vero far west
i pesticidi uccidono tutto e tutti (animali e umani) Basta !
basta veleni in tavola, votiamo sì all'iniziativa!