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SVIZZERA

Dimagrire (ci) costa 300 milioni all'anno

È l'aumento dei costi dovuto all'introduzione dell'iniezione per perdere peso nei trattamenti rimborsati dalla Lamal. I dubbi delle casse malati
IMAGO/NTB
Dimagrire (ci) costa 300 milioni all'anno
È l'aumento dei costi dovuto all'introduzione dell'iniezione per perdere peso nei trattamenti rimborsati dalla Lamal. I dubbi delle casse malati

BERNA - Inizialmente usata per curare chi è affetto da diabete o da obesità grave, l'iniezione dimagrante si è sempre più diffusa in Svizzera, soprattutto da quando è rimborsata dalla cassa malati. Le norme prevedono che venga coperta dalla Lamal solo a certe condizioni. Per gli esperti, comporterebbe 300 milioni di spese aggiuntive per i contribuenti.

I quesiti che si pongono gli esperti - Le cifre, decisamente elevate in un periodo in cui i costi della salute mettono sotto pressione i consumatori e in cui si assiste a un aumento continuo, fanno riflettere. Vengono rispettati i criteri restrittivi? E il farmaco è davvero efficace? Sono le domande che si pongono politici e assicuratori.

Le condizioni per il rimborso - Il farmaco in questione è disponibile dall'anno scorso e il rimborso avviene solo se vi è una prescrizione medica e a determinate condizioni aggiuntive. Stando al sito di Comparis, viene rimborsato, a partire dai 18 anni, solo a chi ha soffre di obesità (IMC superiore a 35) o di obesità grave (IMC superiore a 28) con una malattia associata come ipertensione, prediabete o apnea notturna, se prescritto da esperto in endocrinologia o a un centro per la cura dell’obesità, affiancato da una dieta prescritta da un nutrizionista, da un obiettivo stabilito di perdita di peso e da un'attività fisica dimostrabile. Nonostante ciò, i trattamenti aumentano, assieme ai costi.

«È efficace, appropriato ed economico?» - Il consigliere agli Stati Damian Müller (PLR) sollecita il mondo sanitario a «analizzare in modo approfondito efficacia, appropriatezza ed economicità di questi farmaci», visto l'alto prezzo che, in modo solidale, viene pagato da tutti gli assicurati.

I dubbi delle casse malati - Tra le casse malati c'è chi, come CSS, dubita della sua efficacia e della convenienza a lungo termine. Ritiene inoltre che i suoi benefici per la salute, come la prevenzione di malattie secondarie, non siano ancora dimostrati. Anche Groupe Mutuel e Helsana condividono questa posizione.

La replica dell' UFSP - Il Blick ha chiesto una presa di posizione all'Ufficio Federale della Sanità Pubblica, che ha spiegato che «monitoreremo da vicino i criteri e li rivaluteremo prima della scadenza del periodo di validità», prevista nel 2027. Respinge le accuse di una scelta affrettata: la valutazione, a suo dire, è stata effettuata con la dovuta attenzione.


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