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SVIZZERA

Dall'asfalto alla tavola: resti di copertoni nelle verdure

Uno studio commissionato dall'USAV dimostra che gli ortaggi contengono additivi chimici utilizzati nella produzione degli pneumatici.
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Fonte RTS
Dall'asfalto alla tavola: resti di copertoni nelle verdure
Uno studio commissionato dall'USAV dimostra che gli ortaggi contengono additivi chimici utilizzati nella produzione degli pneumatici.

BERNA - Lattuga, cavolo, spinaci, patate, cipolle, carote, pomodori, peperoni, zucchine e zucca. Sono gli alimenti testati dall’Istituto federale svizzero di tecnologia di Losanna (EPFL) per un recente studio voluto dall’ Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria (USAV).

I risultati: «Contaminazioni» - I prodotti sono stati acquistati sia da grossisti sia da piccoli rivenditori provenienti da Svizzera, Italia, Spagna e Francia. I risultati, ancora non pubblici e riportati dalla RTS, sono tutt’altro che incoraggianti.

Gli scienziati, infatti, hanno riscontrato «contaminazioni in tutte le tipologie di verdure e ortaggi, con il 31% dei campioni che conteneva quattro composti chimici. I risultati mostrano che le verdure a foglia hanno un rischio maggiore di essere contaminate da derivati chimici della maturazione».

Dalla strada alla tavola - I dati, è bene sottolinearlo, sono attualmente in fase di revisione da parte di altri esperti scientifici. La causa, stando alle prime conclusioni, è da imputare agli additivi utilizzati per migliorare la qualità e la resistenza degli pneumatici: attraverso il suolo, l’acqua e l’aria queste sostanze passano dall’asfalto al territorio circostante, contaminando le piante.

Il 6PPD - Seppur ancora scarsamente documentato, l'inquinamento correlato agli pneumatici è considerato un problema importante. Nel 2020, i ricercatori dell'università di Washington hanno dimostrato che uno dei prodotti di degradazione dei residui degli pneumatici, il 6PPD, è stato ritenuto responsabile della morte del 40-90% dei salmoni argentati in alcuni corsi d'acqua.

Pochi dati - Tuttavia, secondo gli scienziati dell'EPFL, le concentrazioni a cui sono stati esposti questi pesci non sono paragonabili alle dosi medie giornaliere che gli svizzeri ingeriscono attraverso le verdure. «Attualmente - concludono - ci sono pochi dati sugli effetti dei composti degli pneumatici sulla salute umana»

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