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SVIZZERA

Inammissibili le prove ottenute con il codice sblocco del cellulare dell'accusato

Lo stesso deve essere informato dei suoi diritti. Così ha deciso il Tribunale federale annullando una sentenza del Tribunale argoviese.
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Fonte ats
Inammissibili le prove ottenute con il codice sblocco del cellulare dell'accusato
Lo stesso deve essere informato dei suoi diritti. Così ha deciso il Tribunale federale annullando una sentenza del Tribunale argoviese.

LOSANNA - Le prove trovate nel telefono cellulare sono inammissibili se il codice di accesso è stato fornito dall'accusato senza che questo fosse informato dei suoi diritti. Il Tribunale federale (TF) ha quindi annullato una sentenza del Tribunale cantonale argoviese che aveva condannato un uomo, accusato di atti sessuali con adolescenti, sulla base di simili prove.

L'accusato aveva fornito alla polizia il codice di accesso al suo cellulare che gli era stato chiesto durante una perquisizione domiciliare. Gli agenti però non lo avevano informato dei suoi diritti. Il Tribunale distrettuale di Zofingen aveva assolto l'imputato per le accuse basate sulle informazioni ottenute grazie al cellulare. Il Tribunale cantonale invece aveva stabilito che la perquisizione domiciliare non è una situazione formale di interrogatorio e che quindi non era necessario informare l'imputato dei suoi diritti.

Il Tribunale federale giunge a una conclusione diversa. È vero che l'imputato deve essere presente durante una perquisizione domiciliare per semplificarla e poter rispondere alle domande. La richiesta "informale" di fornire il codice di accesso però mina il principio secondo cui l'imputato non è tenuto a deporre a proprio carico e ha segnatamente facoltà di non rispondere e di non collaborare al procedimento (art. 113 Codice di diritto processuale penale svizzero).

Se una persona non è stata informata dei propri diritti, non può rinunciarvi legalmente, sottolinea l'Alta Corte. Visto che non si può presumere che le autorità abbiano ottenuto da sole l'accesso ai dati memorizzati sul telefono cellulare, le prove sono inutilizzabili.

L'accusato aveva convinto alcune ragazze a inviargli foto di nudo tramite una chat. Se non gli inviavano altre foto e video o si rifiutavano di incontrarlo, minacciava di inviare le immagini a terzi. La giustizia argoviese dovrà ora riesaminare il caso.

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