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SVIZZERA

L'aggressore col machete era noto alla polizia: «Reati di questo tipo si possono prevenire?»

Non è il primo caso del genere accaduto quest'anno: sono in aumento i delitti compiuti da persone con disturbi mentali. Cosa si fa per scongiurarli?
BRK
L'aggressore col machete era noto alla polizia: «Reati di questo tipo si possono prevenire?»
Non è il primo caso del genere accaduto quest'anno: sono in aumento i delitti compiuti da persone con disturbi mentali. Cosa si fa per scongiurarli?
SAN GALLO - Giovedì, a San Gallo, un uomo ha ferito con un machete cinque persone, tra cui una donna incinta, una madre e un bambino. Il presunto colpevole era noto alla polizia come "persona mentalmente instabile". Secondo il portavoce, l'ultima vo...

SAN GALLO - Giovedì, a San Gallo, un uomo ha ferito con un machete cinque persone, tra cui una donna incinta, una madre e un bambino. Il presunto colpevole era noto alla polizia come "persona mentalmente instabile". Secondo il portavoce, l'ultima volta che il 34enne svizzero è stato arrestato è stato un anno fa, nel luglio 2023.

I precedenti - Non è il primo caso del genere accaduto quest'anno. A febbraio, su un treno regionale nel canton Vaud, un uomo armato ha tenuto in ostaggio per ore i passeggeri e il macchinista, minacciandoli con un'ascia. A maggio, un uomo ha attaccato alcuni passanti a Zofingen. Almeno sei persone sono rimaste ferite, tra cui una donna incinta.

Reati evitabili? - La questione è: questi reati, compiuti da persone mentalmente non stabili, possono essere prevenuti? «Nella società ci sono sempre più persone con disturbi mentali che diventano aggressive o si mettono in pericolo», afferma Hanspeter Krüsi, portavoce della polizia del canton San Gallo. Se la polizia scopre che una persona minaccia di mettere in pericolo se stessa o altri individui, la indirizza a un medico. «Dopo un colloquio, il dottore decide se la persona deve essere ricoverata o meno. L’obiettivo è il reintegro nella società», spiega Krüsi.

«Tanti i fattori di rischio» - Per Frank Urbaniok, professore di psichiatria forense, «i casi in cui si sono verificati atti di violenza vengono spesso enfatizzati, mentre quelli in cui i potenziali atti di violenza sono stati riconosciuti e scongiurati per tempo ricevono meno attenzione». Tuttavia, quando si verificano attacchi come quello di San Gallo, è importante indagare se il reato poteva essere evitato. «Ma sarebbe sbagliato fare ipotesi ora, finché non si conoscono tutti i fatti - conclude Urbaniok - inoltre, i fattori di rischio sono parecchi: se fossero pochi, la prevenzione sarebbe semplice».

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