L'uomo si era spacciato per un operatore della onlus "Salviamo i bambini in guerra".
In realtà ha estorto i dati sensibili a una donna e ha cercato di rubarle del denaro dal conto corrente.
TREVISO - Truffa aggravata e accesso abusivo a un sistema informatico. Sono queste le accuse rivolte nei confronti di un trentenne svizzero residente nella provincia di Treviso e già noto alle forze dell’ordine. L'uomo, ora, è finito nel mirino dei carabinieri della stazione di Serrenti, comune nel sud della Sardegna.
A denunciarlo è stata una donna, che con il 30enne aveva preso contatto dopo che questi si era spacciato per un operatore della onlus "Salviamo i bambini in guerra".
Tramite il finto attivista, la donna intendeva prendere in affidamento un bambino ucraino in fuga dalla guerra e chiederne successivamente l’adozione definitiva.
Ottime intenzioni, quindi, ma vane. Il 30enne, infatti, ha prima acquisito dati e documenti della malcapitata per poi tentare di prelevare indebitamente del denaro dal suo conto corrente. Per fortuna i piani del truffatore non sono andati secondo le previsioni.
Dopo il tentato raggiro la sventurata è corsa dai carabinieri che, rintracciato il 30enne, lo hanno denunciato.