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SVIZZERAOltre sei settimane di carcere? «È troppo»

05.04.22 - 12:00
Il Tribunale federale ha accettato il ricorso di un algerino che era imprigionato in vista dell'espulsione dal paese
20min/Marvin Ancian
Fonte ATS
Oltre sei settimane di carcere? «È troppo»
Il Tribunale federale ha accettato il ricorso di un algerino che era imprigionato in vista dell'espulsione dal paese

LOSANNA - La detenzione di un algerino a inizio dello scorso anno in vista della sua espulsione verso il Belgio, nel quadro di una procedura di Dublino, era illegale in quanto durata oltre sei settimane. La legislazione svizzera in materia differisce dalle norme europee e sono quest'ultime che prevalgono, indica il Tribunale federale (TF).

L'uomo aveva presentato una domanda d'asilo in Svizzera nel novembre 2020. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) non era entrata nel merito della sua richiesta e aveva preso la decisione di rispedirlo in Belgio, Stato competente per il trattamento della domanda. Questa decisione è cresciuta in giudicato il 4 gennaio 2021.

L'uomo è stato poi detenuto per sei settimane dal 26 febbraio al 9 aprile 2021 in vista del suo rinvio. Dato che si è opposto al trasferimento in Belgio - voleva tornare al suo paese d'origine - è stato detenuto per disobbedienza dall'8 aprile e al 12 maggio 2021.

In una sentenza pubblicata oggi, il TF comunica di aver accettato il ricorso dell'algerino ritenendo illegale questa seconda incarcerazione. Il regolamento Dublino III prevede sì due possibilità di detenzione: una prima e durante il chiarimento dello Stato Dublino responsabile; l'altra per garantire il trasferimento. La Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) ha tuttavia stabilito che la detenzione non può prolungarsi oltre le sei settimane dal momento in cui la decisione di trasferimento verso lo Stato Dublino competente diventa definitiva.

Le disposizioni della Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI), che prevedono una carcerazione fino a tre mesi, in questo caso non si applicano: dal momento che esiste una incompatibilità, sulla base di una giurisprudenza consolidata è l'interpretazione della CGUE a essere determinante. Nel caso in questione la secondo detenzione era quindi illegale, concludono i giudici di Mon Repos.

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