Punto da api infuriate, Leon è quasi morto
Uno sciame attacca un cane, che ha subito uno shock anafilattico. L'esperto spiega l'accaduto
MARTIGNY - Sia la sfortuna che la fortuna hanno fatto visita in poche ore a Leon, un bulldog francese, lo scorso mercoledì a Martigny (VS).
«Stavamo camminando e Neoh, mio figlio di 9 anni, portava Leon al guinzaglio», racconta Catherine Dély. Sul marciapiede di fronte al giardino di un vicino di casa, il bambino vede un'ape e la scaccia con il berretto. Quello che accade dopo ha dell'incredibile. «Uno sciame di api si è avventato contro di me e il cane - racconta la donna -. Io sono stata punta in tre punti, ma per Leon è andata peggio».
Tornati a casa doloranti, hanno notato che il cane non stava bene. «Lo abbiamo portato dal veterinario. Non riusciva più a respirare a causa di uno shock anafilattico». Il veterinario deve infilare le dita in gola alla povera bestia per liberarle dalla lingua che si era gonfiata a tal punto da impedirgli di respirare. Leon è stato salvato in extremis.
«Le api raramente sono aggressive - spiega Didier Bettens, site manager di apiculteur.ch -. A meno che qualcosa non le disturbi. L'odore del cane potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale. Quando un alveare è pieno e una parte della sua popolazione si separa per creare una nuova colonia, hanno meno ripari e possono diventare più aggressive per un paio di giorni. Con l'arrivo del bel tempo, dopo un periodo di freddo, questi fenomeni sono più frequenti».
Robert Barradi, il proprietario delle api incriminate, stava solo cercando di recuperare il nuovo sciame: «Con un apicoltore esperto siamo stati in grado di completare un nuovo alveare». Con un piccolo incidente di percorso.
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