"Proibire il test del sesso del futuro nascituro"

Oggi è possibile stabilire il sesso del futuro nascituro già dopo 9 settimane di gravidanza. Una coppia a cui non piace il sesso del bambino può decidere di abortire senza trasgredire la legge. Ora si cerca di correre ai ripari con una legge
Oggi è possibile stabilire il sesso del futuro nascituro già dopo 9 settimane di gravidanza. Una coppia a cui non piace il sesso del bambino può decidere di abortire senza trasgredire la legge. Ora si cerca di correre ai ripari con una legge
BERNA - No alla selezione di genere in Svizzera. L'appello è stato lanciato dalla Consigliera agli Stati argoviese Pascal Bruderer, che ha presentato una mozione in cui si chiede al Consiglio federale di proibire la comunicazione del sesso del futuro nascituro ai genitori prima della 12esima settimana di gravidanza, termine dopo il quale l'aborto è sanzionato per legge.
La mozione di Bruderer è stata sottoscritta da 35 su 46 consiglieri agli Stati. Il Consiglio federale condivide il timore di una selezione di genere e raccomanda il parlamento di accettare la mozione, anche se da parte governativa si cerca di risolvere il problema diversamente da quanto proposto dalla consigliera agli stati argoviese.
Come si legge oggi sul Tages-Anzeiger, lo spunto di questa mozione giunge da una constatazione personale della "senatrice" argoviese. In febbraio è diventata mamma per la seconda volta. E’ nata una bambina. Durante la gestazione è venuta a sapere che, attraverso un'analisi del sangue prenatale si può venire a conoscenza del sesso del bambino già dalla 9a settimana di gravidanza. Il timore è che i genitori che non vogliono una bambina (o un bambino) scelgano di abortire. A Bruderer è stato affermato che il pericolo della selezione di genere è reale soprattutto tra le comunità straniere. In India e Cina l'aborto di bambine è un fenomeno molto diffuso. Fenomeno che esiste anche nei Balcani e in Turchia.
Bruderer chiede che la legislazione svizzera si doti di strumenti che evitino gli aborti dovuti a una volontà selettiva e che vieti ai laboratori di trasmettere la comunicazione riguardante il sesso del bambino prima delle 12 settimane di gravidanza.
Anche da parte dei ginecologi svizzeri vi è una richiesta di un regolamento in materia. Sevgi Tercanli, presidente della commissione della società svizzera di ginecologia e ostetricia, si dichiara favorevole alla mozione: "Non esiste una ragione fondata per cui si ritiene necessario comunicare il sesso del bambino prima della 12esima settimana", ha dichiarato.
Secondo la ginecologa basilese neppure i medici dovrebbero essere a conoscenza del sesso del bambino della paziente. Questo per evitare di avere delle ricadute negative tra la paziente e il proprio ginecologo. In tutti i casi non vi sono dati a disposizione per quantificare il fenomeno in Svizzera. Fenomeno che, in tutti i casi, esiste e con l'introduzione di un eventuale legge si teme che le coppie intenzionate a fare "selezione" possano andare a fare il test all'estero.





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