Studente respinto dall'Università di Lucerna, il Tribunale federale gli dà ragione
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha accettato il ricorso presentato da uno studente tedesco a cui l'Università di Lucerna ha negato l'iscrizione alla facoltà di diritto perché non disponeva di sufficienti conoscenze di fisica. La sua domanda dovrà essere riesaminata.
Le disposizioni dell'ateneo lucernese relative all'immatricolazione di giovani stranieri pongono fra l'altro quale condizione che il candidato sia in possesso di sufficienti conoscenze in lingue antiche, lingue moderne, scienze sociali e scientifiche, ottenute nel quadro di una precedente formazione.
Dopo aver conseguito un diploma di meccanico industriale nel 1995, il giovane tedesco aveva ottenuto nel 2009 una maturità professionale in economia. Durante questa formazione aveva studiato per due anni biologia, chimica e fisica. Si era poi iscritto alla facoltà di diritto dell'università lucernese.
La sua domanda d'immatricolazione è tuttavia stata rifiutata dall'ateneo. Secondo l'università, il giovane avrebbe dovuto svolgere studi di fisica per almeno tre anni nell'ultimo periodo di formazione. Questo punto di vista era stato confermato successivamente dal Tribunale amministrativo lucernese.
Nella sentenza pubblicata oggi, il TF ritiene il veto dell'Università di Lucerna contrario alla Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli, il cui obiettivo è agevolare gli scambi di studenti fra i paesi firmatari. Una delle basi dell'accordo - rileva la Corte - è il riconoscimento reciproco delle qualifiche ottenute. Un rifiuto è ammissibile soltanto se esiste un divario importante fra i requisiti richiesti dal paese di provenienza e da quello dove dovrebbero essere proseguiti gli studi.
Secondo i giudici, la valutazione delle qualifiche non dev'essere effettuata in funzione di criteri eccessivamente severi. Il Tribunale amministrativo lucernese dovrà quindi esaminare se, nel caso dello studente tedesco, le conoscenze di fisica acquisite nella formazione precedente siano sufficienti per ammetterlo all'università.
Ats
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!