Suicidio assistito, è giallo sulla morte dell'ex magistrato italiano Pietro D'Amico

L'ex pm scelse il suicidio assistito a Basilea perché in fase terminale. L'avvocato della famiglia: "D'Amico non aveva nessun male incurabile"
BASILEA - È giallo sulla morte dell'ex pm italiano Pietro D'Amico, che nell'aprile scorso si recò a Basilea per chiedere il suicidio assistito. Secondo Michele Roccisano, il legale di Tina Russo, moglie del magistrato di Vibo Valentia, Petro D'Amico non aveva nessun male incurabile. "Stava bene, non aveva alcuna patologia degenerativa, né altre malattie" ha dichiarato l'avvocato al quotidiano italiano Repubblica, e avanza l'ipotesi eventualmente di errore medico o di certificati medici falsi presentati da D'Amico alla clinica svizzera di assistenza al suicidio.
Stando al giornale italiano gli esami autoptici non avrebbero rilevato nulla, per cui l'avvocato Roccisano sostiene che il paziente avrebbe "dovuto essere sottoposto a verifiche strumentali specifiche". D'Amico sarebbe arrivato a Basilea mostrando certificati medici italiani. Ma cosa c'era scritto su quei certificati? Secondo l'avvocato potrebbe essersi trattato di "un errore scientifico" dalle "conseguenze fatali, poiché D'Amico era già depresso e forse convinto di essere gravemente malato".
Stando alla versione della clinica di Basilea, la Lifecircle, i documenti presentati da D'Amico erano chiari e indicavano la presenza di un male incurabile in fase terminale. Insomma quanto bastava per poter accedere alle cure di assistenza al suicidio. Secondo l'avvocato della famiglia, la magistratura italiana dovrà "stabilire se i sanitari autori della diagnosi siano responsabili di un errore medico, e se l'errore fu dovuto a negligenza o imperizia". Lo stesso, secondo Roccisano, dovrà fare la Magistratura svizzera la quale dovrà appurare eventuali colpe da parte della clinica basilese.
L'avvocato ha inoltre spiegato che D'Amico già in precedenza si era rivolto alla clinica svizzera ma non aveva mai ottenuto dai medici elevetici l'assistenza al suicidio.



