«Prevediamo un significativo calo degli utili»

La Posta lamenta un continuo calo del volume di lettere, giornali e operazioni allo sportello, nonché l'aumento dei costi.
BERNA - La Posta prevede un calo «significativo» degli utili rispetto all'anno scorso: «Ci aspettiamo una somma a tre cifre in milioni ma nella fascia bassa», ha detto il direttore generale a interim del Gigante Giallo Alex Glanzmann in un'intervista rilasciata al "SonntagsBlick".
Nel 2024 la Posta aveva registrato un utile consolidato di 324 milioni di franchi, in aumento di 70 milioni di franchi su base annua, come aveva comunicato a marzo.
In occasione della pubblicazione dei risultati semestrali in agosto, la Posta ha dovuto annunciare una flessione dell'utile: nel primo semestre del 2025 l'utile operativo è sceso del 29% a 118 milioni di franchi, mentre l'utile è diminuito del 44% a 74 milioni di franchi.
Le ragioni principali di questi risultati semestrali sono il continuo calo del volume di lettere, giornali e operazioni allo sportello, nonché l'aumento dei costi, indicava la Posta quest'estate. L'utilizzo di AutoPostale e il mercato dei pacchi si sono sviluppati positivamente durante questo periodo.
«Il problema è che la diminuzione delle lettere non può essere compensata dai pacchi», ha dichiarato Glanzmann nell'intervista pubblicata oggi. Attualmente vengono spedite 1,6 miliardi di lettere, ma solo 180 milioni di pacchi. La situazione è diversa per quanto riguarda i margini, ha aggiunto.
Attività svincolate dal core business sono quindi importanti per la Posta, per evitare di diventare «un'organizzazione di riduzione dei costi», ha detto Glanzmann. L'85% del fatturato è ora generato in regime di libera concorrenza, con le stesse regole del gioco di tutti gli altri, ha sottolineato. «Circa il 15% proviene ancora da un settore monopolistico», ha detto il direttore generale ad interim della Posta.
Le attività di libera concorrenza del Gigante Giallo sono state recentemente oggetto di resistenze politiche. Secondo la Commissione dell'economia del Consiglio nazionale, la Posta non dovrebbe competere eccessivamente con aziende private. Anche il Consiglio federale intende introdurre dei limiti e prevede una riforma globale della Posta. Con essa il Consiglio federale vuole anche poter reagire per quanto riguarda il servizio universale, ad esempio nel caso in cui la domanda di corrispondenza continui a diminuire. La consultazione su questo tema non inizierà prima di giugno 2026.



