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SVIZZERA / MEDIO ORIENTE

Preoccupazione tra i partiti svizzeri dopo i raid USA contro l'Iran

Alcuni puntano il dito contro il comportamento bellicoso di Donald Trump.
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Fonte ATS
Preoccupazione tra i partiti svizzeri dopo i raid USA contro l'Iran
Alcuni puntano il dito contro il comportamento bellicoso di Donald Trump.

BERNA - Prevale la preoccupazione tra i partiti politici dopo gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani. Alcuni puntano il dito contro il comportamento bellicoso di Donald Trump.

Pur non criticando esplicitamente l'attacco, il PLR e i Verdi liberali giudicano «molto preoccupante» l'escalation tra Stati Uniti e Iran. I liberali-radicali non escludono ripercussioni indirette per la Svizzera, in particolare per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico, la sicurezza o la stabilità economica.

Il PLR ritiene anche che la Svizzera debba «contribuire alla de-escalation». Il PVL sostiene che Berna dovrebbe continuare a impegnarsi per la protezione della popolazione civile e il ritorno alla diplomazia.

Il presidente del Centro, Gerhard Pfister, punta invece il dito contro le incoerenze e la decisione statunitense di attaccare l'Iran: «Con questa decisione, il presidente Trump si allontana ancora di più, come già fanno la Cina e la Russia, da un ordine mondiale fondato sul diritto internazionale, per orientarsi verso un'imposizione spietata dei propri interessi di superpotenza». Secondo lo zughese, tutto ciò rappresenta un segnale preoccupante per la Svizzera.

Da parte sua, la sinistra constata una violazione del diritto internazionale da parte dell'amministrazione Trump. Il co-presidente del PS Cedric Wermuth ritiene che il regime degli ayatollah debba finire, ma non in questo modo. «Gli ultimi vent'anni hanno dimostrato che un cambiamento di regime imposto dall'esterno non è possibile», afferma l'argoviese, che lamenta la mancanza di sostegno alle manifestazioni popolari del 2020 in Iran.

I recenti attacchi contro l'Iran «mostrano quanto siano pericolose le armi nucleari per la nostra sicurezza», sostengono invece i Verdi. I consiglieri nazionali ecologisti Nicolas Walder e Siber Arslan chiedono un impegno credibile a favore del diritto internazionale, la cessazione immediata degli attacchi e l'adesione al Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW). I Verdi invitano anche il Consiglio federale a riunire tutte le parti in conflitto al tavolo delle trattative, insistendo sul rispetto del diritto internazionale.

L'UDC non ha risposto per il momento alle richieste dell'agenzia Keystone-ATS.

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