Sono infrazioni "comuni", ma spesso chi le compie sottovaluta le conseguenze. Per sé e per gli altri
LOSANNA - «La reazione è più o meno sempre la stessa: alcuni piangono e si scusano, altri invece ci minacciano». A dirlo davanti alle telecamere della RTS è un controllore alla stazione sciistica di Verbier: il riferimento è a chi viene beccato con uno skipass non suo.
Conseguenze da non sottovalutare - È un’infrazione non nuova che, al pari di usare la carta d’identità del fratello maggiore per entrare nelle discoteche destinate ai maggiorenni, in molti hanno commesso. Però, come riporta la televisione romanda, spesso si sottovalutano le conseguenze, per sé e per chi ha prestato il documento, quando si viene scoperti.
Le telecamere ai tornelli - A Verbier, le telecamere installate ai tornelli riprendono le persone ogni volta che passano. In questo modo, è possibile individuare e “punire” chi prova a fare il furbo: le multe vanno da 100 a 400 franchi. In quanto azienda privata, la stazione sciistica non è obbligata a denunciare i responsabili alla polizia. Invece, per quanto riguarda per esempio i trasporti pubblici, le persone vengono segnalate alle autorità se utilizzano un abbonamento non loro.
In discoteca con una carta d'identità falsa - In un club musicale di Losanna vietato ai minori di 18 anni, la sicurezza ferma in media 10 persone a settimana con documenti di identità di amici più grandi o con documenti contraffatti. Sempre a Losanna, ogni anno sono circa una sessantina i minori fermati con carte d’identità “prese in prestito”. I più giovani hanno 14 anni, possono ricevere una multa fino a 300 franchi e, in alcuni casi, vengono costretti a svolgere lavori socialmente utili.
Casellario giudiziale - La situazione si complica per gli adulti responsabili d’aver prestato il documento. La persona, oltre a ricevere un’ammenda e una multa, viene iscritta nel casellario giudiziale (l’iscrizione può restare da due fino a quindici anni). Un fatto che può essere parecchio penalizzante per la vita professionale.