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Poliziotti e guardie carcerarie, no a indennità per il tempo utile a cambiarsi la divisa

Gli agenti, si era calcolato, impiegavano un'ora al giorno per i 4 cambi d'abito previsti all'inizio del turno, in pausa e alla fine
Depositphotos
Fonte Ats
Poliziotti e guardie carcerarie, no a indennità per il tempo utile a cambiarsi la divisa
Gli agenti, si era calcolato, impiegavano un'ora al giorno per i 4 cambi d'abito previsti all'inizio del turno, in pausa e alla fine
LOSANNA - Se è vero che il tempo è denaro, le guardie carcerarie e i poliziotti ginevrini dovranno continuare a cambiare la tenuta lavorativa "gratuitamente". Il Tribunale federale ha infatti respinto il ricorso di quattro agenti contr...

LOSANNA - Se è vero che il tempo è denaro, le guardie carcerarie e i poliziotti ginevrini dovranno continuare a cambiare la tenuta lavorativa "gratuitamente".

Il Tribunale federale ha infatti respinto il ricorso di quattro agenti contro la sentenza della giustizia cantonale di Ginevra che negava loro il diritto a un'indennità per il tempo dedicato al cambio abiti all'inizio e alla fine delle pause e del turno lavorativo.

La Corte losannese, in una sentenza pubblicata oggi 6 ottobre, ha ricordato che i dipendenti cantonali non sottostanno al regolamento federale, bensì a quello cantonale, che non prevede un'indennità per il cambio dell'uniforme.

Quest'ultimo aspetto era stato ribadito dal Tribunale cantonale amministrativo, che aveva rifiutato una richiesta avanzata dall'Unione del personale dei corpi di polizia (UPCP).  Si era calcolato che gli agenti impiegavano circa un'ora al giorno per effettuare i quattro cambi di indumenti necessari e che dunque sarebbe stato opportuno versare loro un'indennità.

La Corte cantonale aveva respinto la proposta dell'UPCP, come era stato riportato dalla Tribune de Genève, in una decisione pubblicata il 18 ottobre 2022.

Decisa a far valere le proprie ragioni, l'Unione aveva poi presentato un'istanza di ricorso alla Corte suprema, chiedendo il versamento di un'indennità per due poliziotti e due guardie carcerarie, tentativo andato a vuoto nonostante l'UPCP abbia sottolineato l'impossibilità degli agenti di mettersi l'uniforme prima di recarsi sul luogo di lavoro, dato che è vietato rincasare con l'arma di servizio, la quarta Corte di diritto pubblico di Lucerna si è pronunciata negativamente.

Nella sentenza dei giudici federali viene inoltre dichiarato che non sussiste alcuna offesa alla libertà personale, sostenendo che l'inconveniente di portare la divisa fa parte del lavoro dei professionisti interessati.

Infermieri sì, agenti dei corpi di polizia no

Come riportava la Tribune de Genève, è plausibile che a spingere l'UPCP ad avanzare le summenzionate richieste sia stata la decisione del Tribunale federale nel mese di gennaio 2021: i giudici di Mon Repos avevano conferito agli infermieri delle cure a domicilio di Ginevra il diritto a un compenso per il cambio di indumenti.

L'Unione aveva fatto notare al Tribunale cantonale amministrativo che le uniforme dei professionisti che rappresenta sono ben più pesanti della tenuta da lavoro del personale di cura e che quindi si trattava di un caso di "diniego di giustizia", ossia di violazione dell'imperativo di celerità.

La Camera amministrativa ginevrina aveva basato la sua decisione sulla legge sul lavoro, per la quale solo le azioni svolte per motivi di sicurezza, igiene o salute possano essere conteggiate come orario di lavoro.

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