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CANTONE / SVIZZERACara città, quanto mi costi

02.05.23 - 00:00
Maggiori comodità ma pressione fiscale più elevata rispetto alle aree periferiche: i contribuenti di Losanna e Ginevra i più tassati.
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Cara città, quanto mi costi
Maggiori comodità ma pressione fiscale più elevata rispetto alle aree periferiche: i contribuenti di Losanna e Ginevra i più tassati.

ZURIGO - Vivere in città costa di più - in termini di pressione fiscale - rispetto ai piccoli centri più periferici. A sostenerlo e a fare la radiografia al modo in cui le imposizioni tributarie svizzere incidono sui bilanci dei cittadini che vivono nelle dieci principali città del Paese (Basilea, Berna, Biel/Bienne, Ginevra, Losanna, Lugano, Lucerna, San Gallo, Winterthur e Zurigo), è stata la Neue Zürcher Zeitung, che ha messo sotto esame famiglie con un reddito compreso tra 50.000 e 1 milione di franchi.

Losanna, Ginevra e Bienne le città con l'imposizione fiscale più elevata, Lugano tutela le fasce di reddito più basse - Le città dove il carico di tasse è più elevato? A Losanna, Ginevra, Biel/Bienne e Berna il prelievo fiscale per una famiglia che ha un reddito da lavoro di 250mila franchi è mediamente intorno al 20%, a Basilea raggiunge il 18 e a Lugano è di poco sopra il 15%. Se la visuale si sposta su coloro che toccano il tetto del milione di franchi di reddito, la mano del fisco arriva a prelevare il 36,4% a Losanna, il 34,1% a Ginevra, il 33,2% a Berna e il 30,3 a Lugano. La città del Ticino è anche quella che economicamente "salvaguarda" dal punto di vista della tassazione i monoreddito: chi dichiara entrate da lavoro per 50mila franchi, ha un'aliquota fiscale pari al 7%, «la più bassa tra le dieci maggiori città svizzere» specifica l'analisi del quotidiano.

L'economista Kurt Schmidheiny: «Anche ragioni politiche dietro l'alta tassazione» - Ma perché le città possono permettersi tasse più alte rispetto ai centri più piccoli e periferici? Per Kurt Schmidheiny, professore di Economia a Basilea, alla base dell'alta imposizione fiscale cittadina vi sarebbe anche una ragione politica: la presenza - a suo dire - nelle città di «persone politicamente orientate a sinistra rispetto all'orientamento prevalente nel Paese, porterebbe a una maggiore preferenza per la redistribuzione e quindi per tasse più alte» ha detto al quotidiano zurighese. Va da sé che «il fatto che le persone apprezzino di vivere in città e le imprese siano attratte da questo luogo, consenta ai grandi agglomerati di permettersi un carico fiscale più elevato».

Le difficoltà delle grandi città a distinguersi come paradisi fiscali - Il professore sottolinea poi come i piccoli centri beneficino di tagli fiscali in misura maggiore rispetto alle città: «Queste ultime hanno più difficoltà a distinguersi come paradisi fiscali». 

Pressione fiscale e benefici - Schmidheiny fa rilevare come la pressione fiscale ad esempio nelle città svizzere di lingua francese e in quelle della Svizzera italiana sia legata a benefici più ampi: «I cantoni di Ginevra e Vaud, insieme al Ticino e Basilea Città, sono quelli che spendono di più a livello pro capite per ridurre i premi dell'assicurazione sanitaria, circa 1000 franchi pro capite contro i 550 degli altri cantoni» ha dichiarato.

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COMMENTI
 

dan007 1 anno fa su tio
Città socialiste si vede che le hanno trasformate come le periferie parigine e uno scempio

Nome utente 1 anno fa su tio
Le città sono ormai posti per ricchi, ogni cosa che fai costa di più che se la si fa a 5 Min di treno fuori dalla città

Brissago 1 anno fa su tio
Sarebbe già bello arrivare a 50.000!

Blobloblo 1 anno fa su tio
Risposta a Brissago
In Ticino è utopia! Gli stipendi sono ancora quelli di 20/25 anni fa…e il costo della vita no però
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