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SVIZZERARiesportazione d'armi verso l'Ucraina, se ne discute a Berna

06.03.23 - 08:02
Il Parlamento dovrà esprimersi sull'introduzione di un'eventuale modifica della legge federale sul materiale bellico.
Keystone
Fonte Ats
Riesportazione d'armi verso l'Ucraina, se ne discute a Berna
Il Parlamento dovrà esprimersi sull'introduzione di un'eventuale modifica della legge federale sul materiale bellico.

BERNA - Riprendono oggi pomeriggio i dibattiti alle Camere federali, ormai entrate nella seconda settimana di sessione. A tenere banco oggi sarà la mozione, trattata al Consiglio degli Stati, che chiede di allentare le regole per la riesportazione di armi all'Ucraina.

Il testo inoltrato dal presidente del PLR e "senatore" Thierry Burkart (AG) chiede una modifica della legge federale sul materiale bellico in modo che la Confederazione possa rinunciare completamente alla dichiarazione di non riesportazione in caso di fornitura a Paesi che condividono i valori della Svizzera e che hanno un regime di controllo delle esportazioni analogo a quello della Confederazione.

A parere del consigliere agli Stati, la guerra in Ucraina dimostra quanto sia stretta la cooperazione militare tra i Paesi che condividono i valori della Svizzera. Se neghiamo loro il diritto di trasferirsi reciprocamente le armi e i sistemi d'arma acquistati in Svizzera, ostacoliamo i loro sforzi in materia di sicurezza, di cui beneficiamo anche noi. Inoltre, sottolinea Burkart, «ci si potrebbe chiedere per quale motivo tali paesi dovrebbero ancora voler acquistare armamenti svizzeri se il suddetto diritto fosse negato».

La mozione prende spunto dal diniego opposto dalla Svizzera a paesi come la Spagna o la Germania di riesportare munizioni prodotte in Svizzera verso l'Ucraina. Di fronte a questo rifiuto, diversi politici tedeschi hanno per esempio minacciato ritorsioni, ossia la rinuncia da parte di Berlino di acquistare nuovi armamenti da produttori elvetici.

Al Consiglio nazionale, dopo l'ora delle domande, i deputati dovranno pronunciarsi sul progetto del governo di destinare parte della truppa - al massimo 500 soldati - alla Segreteria di stato della migrazione per far fronte al forte afflusso di profughi.

In programma figura anche la legge sulla digitalizzazione del notariato, modifiche del codice di diritto processuale (a livello di divergenze) e la continuazione dell'esame di una lunga serie di iniziative parlamentari.

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COMMENTI
 

RV50 1 anno fa su tio
Non ci devono esserci problemi il parlamento deve votare NO alle richieste di Germania e compagni ...nostri sono e se del caso possono marcire nei bunker ma non cederli per essere spediti in Ucraina

leobm 1 anno fa su tio
Mi auguro che la nostra classe politica sia lungimirante. Proprio su questo portale nell'intervista a L. Steinmann evidenziava l'importanza e la credibilità della Svizzera in una eventuale trattativa di pace tra i due. Se non si vuole capire che qualcuno non deve scendere completamente da una parte o dall'altra solo per favorire il dialogo e la pace anche noi Svizzeri saremo come quelli che giustamente si schierano con la povera Ucraina e soprattutto con il povero popolo ucraino ma alla fine chi sta morendo sono loro e quindi si rigetta ogni possibilità e ricerca anche difficile del dialogo. Spero che chi è a Berna questo aspetto ne tenga conto e non prenda decisioni che potrebbero inizialmente sembrare giuste ma che non portano a nessuna via d'uscita perché la situazione sta diventando ogni giorno sempre più drammatica, peggiore e disastrosa per tutti!

Mat78 1 anno fa su tio
Vi conviene lasciar perdere, parte il referendum e la prendete in quel posto sicuro! Evitate altre figuracce, e soprattutto evitate di mettere in difficoltà il paese distruggendo un patrimonio preziosissimo come la nostra neutralità. Rileggetevi qualche manuale di storia piuttosto, così ricorderete quali enormi benefici ha portato e quali immani tragedie ha evitato in passato al nostro paese la neutralità. Perché la nostra generazione dovrebbe essere più intelligente ed illuminata per abbandonare questo nostro caposaldo da 180 anni? Cosa ci sarebbe di così diverso oggi? Se ci sono 2 belligeranti, non si parteggia per nessuno dei due, non si sostiene militarmente nessuno dei due! Abbiamo già fatto molto con le sanzioni. Non vi azzardate a distruggere quel poco che resta della nostra neutralità!

Focus123 1 anno fa su tio
Tutti a casa e nessuno riesporti niente. Altro che aumentarli i salari e non dare neanche il rincaro ai beneficiari di Avs. Sono solo dei scaldasedie. Per fortuna che si può fare un referendum che blocca una decisione così scellerata

Blobloblo 1 anno fa su tio
Cosa c’è da discutere??? La risposta è e deve essere NOOOO!!! Basta armi!!! Non si risolve niente! Violenza genera solo altra violenza
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