Quattro organizzazioni iraniane finiscono nella black-list della Confederazione
BERNA - Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha esteso la lista di sanzioni nei confronti della Russia. La Svizzera adotta così le modifiche decise dall’Unione europea (UE) in risposta alla fornitura di droni iraniani alla Russia e al perdurare della grave situazione in Ucraina.
Le misure sanzionatorie introdotte riguardano quattro persone e quattro organizzazioni iraniane che hanno dato sostegno militare e fornito droni alla Russia. «Questi nominativi - scrive in una nota il DEFR - saranno di conseguenza aggiunti nell'ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina».
Inoltre, si legge nella nota diramata questo pomeriggio, «considerato il perdurare della grave situazione in Ucraina, colpita da attacchi missilistici e da droni contro la popolazione civile e contro edifici e infrastrutture civili, e a seguito dell'annessione illegale di quattro regioni ucraine da parte della Russia (Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson), il 16 dicembre l'UE ha aggiunto altre 141 persone fisiche e 49 società e organizzazioni al proprio elenco di sanzioni (9° pacchetto). Le persone fisiche e giuridiche sanzionate sono responsabili di atti che minacciano o mettono a repentaglio l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina».
Tra di loro vi sono membri della Duma, ministri, individui e aziende responsabili della propaganda, nonché vari rami delle forze armate russe.
Con la modifica del 21 dicembre della lista di sanzioni contenuta nell'ordinanza corrispondente «la Svizzera - spiegano il DEFR - adotta gli adeguamenti già introdotti dall'UE».
Il 16 dicembre scorso «l'UE ha modificato anche le sue misure contro la Russia. Ad esempio, i divieti di esportazione sono stati estesi ad altri beni e sono stati potenziati i divieti di fornire servizi. Il Consiglio federale è stato informato delle modifiche nella seduta del 21 dicembre e se ne occuperà in tempi brevi».