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Secondo il Consiglio federale, non c'è bisogno di adottare misure supplementari
BERNA - Gli strumenti legali attuali contro l'Hezbollah in Svizzera «sono efficaci e sufficienti», non serve adottare ulteriori misure.
È la conclusione a cui è arrivato oggi il Consiglio federale, rispondendo ad alcuni postulati. Secondo il governo, «l’Hezbollah non è molto attivo in Svizzera» e «non sono finora state rilevate raccolte di fondi o altre attività di finanziamento a favore dell’Hezbollah all’interno della diaspora sciita-libanese». La minaccia terroristica legata all'Hezbollah nel nostro Paese è quindi considerata «esigua».
Inoltre, le misure attuali bastano. Tra queste, l'esecutivo cita l’esplicita estensione della norma penale contro le organizzazioni criminali alle organizzazioni terroristiche, nonché le misure di polizia per la lotta al terrorismo.
Rispondendo alla richiesta di un divieto dell’Hezbollah o delle sue attività, il Consiglio federale ha affermato che «potrebbe avere ripercussioni negative sulla percezione della Svizzera e sul lavoro dei servizi di sicurezza: potrebbe compromettere gli impieghi della diplomazia svizzera e la credibilità del nostro Paese in qualità di attore neutrale».
Per tutti questi motivi il Consiglio federale non intende adottare ulteriori misure contro l’Hezbollah in quanto organizzazione. In ogni caso, «continueranno a essere utilizzati costantemente e coerentemente tutti i mezzi legali esistenti per individuare, prevenire e punire qualsiasi attività illecita da parte di persone legate all’Hezbollah».
