Cerca e trova immobili

SVIZZERADolori muscolari, stanchezza o disturbi del sonno: i conducenti d'autobus sono al limite

09.07.22 - 11:45
Risultati impietosi dopo una rilevazione sindacale: solo il 3,9% dichiara di non avere problemi
Depositphotos (Kzenon)
Immagine di archivio.
Immagine di archivio.
Dolori muscolari, stanchezza o disturbi del sonno: i conducenti d'autobus sono al limite
Risultati impietosi dopo una rilevazione sindacale: solo il 3,9% dichiara di non avere problemi

BERNA - Lo stato di salute dei conducenti d'autobus desta preoccupazione, dopo che un'indagine condotta dal centro universitario Unisanté e dai sindacati SEV, syndicom e VPOD ha dato esiti preoccupanti. Questi professionisti della guida soffrono quasi tutti di diversi disturbi: dolori muscolari, stanchezza o disturbi del sonno. La frequenza degli infortuni è in aumento. 

La terza rilevazione - Per la terza volta, dopo il 2010 e il 2018, il SEV ha voluto tastare il polso dei conducenti per capire il loro stato di salute. Il 22 febbraio sono stati inviati 4324 questionari ai membri delle varie sigle sindacali. Le risposte dei 916 partecipanti sono state analizzate dal centro universitario di medicina generale di Losanna e hanno permesso di dipingere un quadro impietoso.

Quattro problemi per conducente - Solo il 3,9% dei conducenti non ha problemi di salute. In media, ogni conducente dichiara di soffrire di quattro problemi di salute: il 57% accusa dolori muscolari alle spalle o al collo (in aumento rispetto all'analisi del 2018) e il 50% affaticamento anomalo e mal di schiena. Ci sono poi i problemi di sonno (43%), stress (42%), irritabilità (35%) e mal di testa (33%).

Più giorni di malattia - Nel 2022 il numero di giorni di malattia è aumentato. Un autista su due ha avuto almeno un’assenza per malattia nel 2021. «Non è in gioco solo la salute dei conducenti, ma anche la loro sicurezza e quella degli altri utenti della strada» puntualizza il SEV. Stanchezza e mal di testa si ripercuotono sulla frequenza degli infortuni, che hanno registrato un aumento nel 2018 e 2022.

Le cause - Cosa porta i conducenti ad avere così tanti problemi di salute? Secondo Unisanté «vista l’alta percentuale di alcuni problemi di salute abbastanza specifici, è lecito pensare che questi problemi siano legati all’ambiente di lavoro. Ad esempio, è stato dimostrato che le vibrazioni trasmesse al corpo intero sono causa di mal di schiena».

Cosa stressa i conducenti - La rilevazione sindacale mirava, tra le varie cose, ad attribuire un punteggio ai diversi elementi di disagio. Al primo posto troviamo l’ampiezza di oltre 10 ore del turno di lavoro, a causa degli orari spezzati. «L’80% lo giudica ‘doloroso’ e ‘molto doloroso’: è impressionante. Questo scaglionamento della giornata lavorativa è estremamente faticoso» sottolinea Christian Fankhauser, vicepresidente del SEV. I lunghi periodi senza poter andare al bagno rappresentano la terza causa di disagio. «Sebbene il numero crescente di autiste abbia indirettamente aumentato il numero di bagni installati nei terminal, gli orari serrati e i ritardi dovuti al traffico impediscono di utilizzarli e qualcuno rinuncia a bere» afferma amareggiato Fankhauser. 

Le colpe degli altri utenti della strada - Il comportamento dei ciclisti e l’aggressività degli altri utenti della strada sono al secondo e al quarto posto tra gli elementi più preoccupanti. L’aumento delle biciclette e delle piste ciclabili a seguito del lockdown ha evidentemente giocato un ruolo importante. Una possibile soluzione? Le corsie riservate agli autobus. Secondo Micha Amstad, segretario centrale VPOD per i trasporti locali, «l’indagine mette in evidenza i fattori dannosi per la salute dei conducenti. Esortiamo le aziende a intervenire per proteggere il personale. La salute delle e dei conducenti è fondamentale».

Autisti e Covid - Questo studio, inoltre, offre per la prima volta una panoramica di come gli autisti percepiscono la gestione e l’impatto della crisi sanitaria provocata dal Covid-19 sul loro lavoro e sulla loro salute. Oltre il 40% degli autisti di autobus ha risentito degli effetti del Covid-19, dovuti sia alla riduzione dei tempi di riposo sia alla sostituzione dei colleghi con un breve preavviso.

I risultati dell’indagine hanno anche mostrato l’importanza attribuita dai conduttori alle questioni ergonomiche e in particolare al sedile, considerato da quasi tutti un fattore importante. A fine carriera, i conducenti di età superiore ai 56 anni sono i più sensibili al dolore agli arti superiori e inferiori. Per Valérie Solano, vicepresidente del SEV, «si tratta di un lavoro difficile. Più riusciamo a migliorare le condizioni di lavoro in termini di orari regolari, di riduzione dello stress e di aumento della soddisfazione sul lavoro, più abbiamo la possibilità di mantenere gli autisti in buona salute».

Secondo Manuel Wyss, segretario centrale syndicom, il suo sindacato è «sulla strada giusta con AutoPostale: nel nuovo CCL AutoPostale è stata ridisegnata la pianificazione dei turni dei conducenti. Su questa base, dall’entrata in vigore del CCL Syndicom si adopera per garantire la corretta applicazione della procedura di pianificazione annuale in conformità con la legge sulla durata del lavoro (LDL) e il CCL. L’importanza dei controlli e dell’applicazione della LDL da parte dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) è quindi fondamentale».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE