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SVIZZERALa Svizzera avrà un memoriale per le vittime del nazionalsocialismo

10.03.22 - 10:30
Lo ha deciso il Consiglio nazionale, approvando la relativa mozione del senatore Daniel Jositsch
20min/Simon Glauser
Fonte ATS
La Svizzera avrà un memoriale per le vittime del nazionalsocialismo
Lo ha deciso il Consiglio nazionale, approvando la relativa mozione del senatore Daniel Jositsch

BERNA - La Svizzera avrà presto un memoriale ufficiale per le vittime del nazionalsocialismo. Il Nazionale ha tacitamente adottato oggi una mozione del senatore Daniel Jositsch (PS/ZH) che ne chiede l'edificazione. Nel giugno dello scorso anno i consiglieri nazionali avevano già adottato un testo analogo depositato da Alfred Heer (UDC/ZH).

Il memoriale servirà a sensibilizzare le giovani generazioni su fenomeni come il razzismo e la discriminazione, facendo capire loro dove simili atteggiamenti possono condurre. Il ricordo del nazionalsocialismo si sta affievolendo, ha affermato Judith Bellaïche (PVL/ZH) a nome della commissione per spiegare la necessità di erigere il luogo di raccoglimento.

«Oggi il nazismo è banalizzato: si usa spesso i termini “nazista” o “Hitler” per insultare qualcuno», ha sostenuto. «Oggi c'è chi dice di voler denazificare un paese il cui presidente è ebreo». «È preoccupante», ha aggiunto Bellaïche. L'altro relatore commissionale, Damien Cottier (PLR/NE), ha denunciato con forza i paralleli con la Shoah fatti durante le manifestazioni dei cosiddetti "no-vax".

Secondo il consigliere federale Ignazio Cassis, un tale memoriale è «oggi più necessario che mai». Quando è stato preparato il testo della mozione, questa riguardava solo il passato. «La guerra in Ucraina mostra ora che le preoccupazioni hanno anche a che fare con il presente». «Solo se capiamo come una cosa del genere possa accadere, potremmo forse prevenire simili atrocità in futuro», ha aggiunto il ticinese precisando che due mesi fa non avrebbe usato la parola "forse".

Il Dipartimento federale degli affari esteri, in collaborazione con gli altri dipartimenti interessati e con la partecipazione dei Cantoni coinvolti, presenterà al Consiglio federale alcune opzioni per la realizzazione di un simile memoriale in Svizzera, proponendo anche forme di comunicazione adeguate.

Il memoriale, la cui erezione è sostenuta dall'Amitié judéo-chrétienne en Suisse, dall'Organizzazione degli Svizzeri all'estero, dalla Federazione svizzera delle comunità israelite, dal Centro per gli studi ebraici dell'Università di Basilea e dall'Archivio per la storia contemporanea del Politecnico federale di Zurigo, vuole onorare le vittime del nazismo, ma anche coloro che si adoperarono per aiutare i perseguitati e che per questo ebbero problemi con la giustizia.

Tra le vittime del nazismo perite nei campi di concentramento si contano anche numerose persone, specie donne, che per matrimonio persero la nazionalità svizzera. La casa editrice NZZ Libro ha dato alle stampe il volume, dal titolo emblematico, "Die Schweizer KZ-Häftlinge. Vergessene Opfer des Dritten Reichs", in cui si fa stato di centinaia di persone - donne, uomini, bambini, ebrei, socialisti, omosessuali, testimoni di Geova, membri della resistenza ed esponenti della minoranze etniche romaní come i Sinti e i Roma - rinchiuse nei campi di concentramento. Il sostegno da parte delle autorità elvetiche dell'epoca fu sovente timido, se non assente.

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