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BERNAPiù di 30 gli uomini partiti dalla Svizzera per combattere in Ucraina

06.03.22 - 21:45
In tanti, e da tutto il mondo, stanno aderendo alla Legione internazionale.
PD/Twitter
Più di 30 gli uomini partiti dalla Svizzera per combattere in Ucraina
In tanti, e da tutto il mondo, stanno aderendo alla Legione internazionale.
Tra questi anche alcuni svizzeri. Le ragioni? Tra le più disparate. Ma per gli esperti tutto ciò è «rischioso e inutile»

BERNA - Un 20enne del canton Berna. Non ha esperienza di combattimento e non ha nemmeno completato la scuola reclute. Tuttavia ha già fatto rapporto all'ambasciata ucraina a Berna. Si è presentato personalmente e ha lasciato i suoi recapiti. «Mio padre è ucraino, sono cresciuto lì. Sono arrivato in Svizzera da bambino», racconta al "Tages-Anzeiger". «Non sono addestrato alle armi, ma parlo correntemente sette lingue», sottolinea il giovane con doppia cittadinanza sperando così di essere reclutato.

Poco dopo lo scoppio della guerra, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato combattenti volontari da tutti i paesi a farsi avanti per entrare nella "Legione internazionale per la difesa dell'Ucraina". Oltre a uomini con forti radici locali, si sono presentati molti avventurieri, singoli estremisti di destra, ma anche antifascisti. Diverse le foto che attestano la grande adesione.

Un ufficiale dell'esercito finlandese ha rilasciato un'intervista prima della sua partenza e ha immediatamente pubblicato le prime foto dopo il suo arrivo. Ha scritto: «Persone da tutto il mondo stanno aiutando a difendere l'Ucraina. Condivido il mio alloggio con norvegesi e americani: c'è spazio per molti altri».

La strada per l'Ucraina passa attraverso l'Austria - Più di 30 svizzeri sono partiti per un incarico in Ucraina. Alcuni hanno già lasciato il Paese. Come Michael, di Lucerna. Anche lui di addestramento militare ne ha ricevuto davvero poco. Eppure scrive su Whatsapp: «Entrare nella Legione internazionale, allo stato attuale, mi sembra giusto. Anche se non ho radici in Ucraina, penso di poter fare il mio meglio per dare un aiuto».

Arrivare in Ucraina non è facile. Su Internet stanno circolando istruzioni su come iscriversi alla Legione internazionale. Per prima cosa bisogna contattare l'ambasciata. Nel caso della Svizzera, la domanda passa dall'Austria. Con il passaporto o la carta d'identità, il libretto di servizio o altri documenti che dimostrino un'esperienza militare, ci si presenta quindi per il colloquio e per compilare un formulario. Solo allora si ricevono istruzioni su come raggiungere il punto di raccolta in Ucraina, dove si firma un contratto e ci si unisce alle truppe.

«Non ne vale la pena» - Per gli svizzeri, tuttavia, arruolarsi in una forza straniera è punito dalla legge. Nel 2019, il Tribunale penale federale di Bellinzona ha condannato un ex sergente dell'esercito per aver prestato servizio in una milizia cristiana contro l'Isis, in Siria.

In Danimarca o in Lettonia, invece, sono stati addirittura fatti appelli per invitare a unirsi alle forze armate ucraine. Un comportamento molto rischioso, come spiega il ricercatore esperto di conflitti Thomas Hegghammer: «La Russia potrebbe considerarlo un dispiegamento di truppe de facto, che giustifica quindi delle ritorsioni», ha sottolineato a Der Spiegel. «Queste persone stanno correndo un rischio enorme e inutile», ha concluso.

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