Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Gli svizzeri non vogliono più lavorare all'estero

Il tele-lavoro sì, ma a breve distanza. La quota di chi è pronto a trasferirsi è crollata al 40 per cento
deposit
Fonte ATS
Gli svizzeri non vogliono più lavorare all'estero
Il tele-lavoro sì, ma a breve distanza. La quota di chi è pronto a trasferirsi è crollata al 40 per cento
BERNA - Gli svizzeri sono meno propensi a lavorare all'estero: nell'ultimo sondaggio realizzato da Jobs.ch in collaborazione con altri portali e con la società di consulenza Boston Consulting Group (BCG) non più del 44% si dice pronto a...

BERNA - Gli svizzeri sono meno propensi a lavorare all'estero: nell'ultimo sondaggio realizzato da Jobs.ch in collaborazione con altri portali e con la società di consulenza Boston Consulting Group (BCG) non più del 44% si dice pronto a spostarsi professionalmente oltre le frontiere nazionali.

Il dato non solo è inferiore al 50% osservato a livello internazionale, ma è anche sensibilmente inferiore a rilevamenti precedenti: la quota era del 60% nel 2018 e del 77% nel 2014, emerge dai grafici pubblicati oggi dal Tages-Anzeiger, che al tema dedica un articolo.

Tradizionalmente gli svizzeri si spostavano volentieri in paesi stranieri, sia per migliorare le loro competenze linguistiche, che per accumulare esperienze in grado di favorire la carriera. Ora la situazione è cambiata: la colpa, in un'ottica più recente, è della crisi del coronavirus, afferma il direttore della filiale elvetica di BCG Daniel Kessler. «Le restrizioni e le incertezze non sono buone condizioni per considerare di lavorare all'estero» afferma l'esperto in dichiarazioni riportate dal quotidiano zurighese.

Ma anche prima della crisi gli svizzeri erano meno attratti dall'impiego oltre i confini della Confederazione. Secondo Kessler, questo potrebbe essere legato a un aumento dei movimenti nazionalistici, nonché alle norme più severe sull'immigrazione negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Per gli emigrati elvetici al momento il paese più popolare è la Germania, seguita da Stati Uniti, Canada e Francia. Negli ultimi tempi si è peraltro assistito a una minore propensione ad andare molto lontano, una tendenza osservata anche in altri paesi europei.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE