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Dodici specie di mammiferi in più dal 1995

SVIZZERADodici specie di mammiferi in più dal 1995

23.03.21 - 12:56
Animali che ritornano e altri che vengono scoperti: ma la situazione resta comunque fragile.
Keystone
Il lupo è tra i mammiferi che è tornato a popolare il territorio elvetico.
Il lupo è tra i mammiferi che è tornato a popolare il territorio elvetico.
Fonte ats
Dodici specie di mammiferi in più dal 1995
Animali che ritornano e altri che vengono scoperti: ma la situazione resta comunque fragile.
Roland Graf, tra gli autori della maggior ricerca svizzera nel settore, spiega: «Oggi, le specie più grandi di mammiferi hanno ritrovato il loro posto in Svizzera, tuttavia quelle piccole restano in parte minacciate».

BERNA - Buone notizie dal regno animale: in Svizzera e nel Liechtenstein, la popolazione di mammiferi è passata da 87 a 99 specie dal 1995. È il risultato della più grande rilevazione mai condotta. Tuttavia non c'è motivo per un cessato allarme: le piccole specie sono in pericolo.

Alcune, come il lupo e la lontra, sono di ritorno, mentre altre, come il toporagno del Vallese e il vespertilio criptico, sono state scoperte solo di recente, indicano i ricercatori della Società svizzera di biologia della fauna (SSBF) nel nuovo "Atlante dei Mammiferi", opera più completa mai pubblicata sull'argomento e realizzata da oltre 70 autori.

Oltre alle nuove specie di mammiferi osservate rispetto al 1995, gli esperti hanno constatato anche un aumento significativo nella distribuzione di alcune di esse, come ad esempio la lince eurasiatica, il lupo, il gatto selvatico, il castoro europeo e il cervo rosso, viene sottolineato.

Molte specie di mammiferi di piccole o medie dimensioni subiscono invece una forte pressione: ad esempio, oltre la metà delle 30 di pipistrelli sono sulla lista rossa. I loro habitat e il loro cibo, soprattutto insetti, sono diminuiti bruscamente, e l'inquinamento luminoso e i pesticidi ambientali sono aumentati.

«Oggi, le specie più grandi di mammiferi hanno ritrovato il loro posto in Svizzera, in parte anche grazie al sostegno dell'uomo». Tuttavia, anche le piccole specie poco appariscenti, in parte minacciate, meritano maggiore attenzione. «È necessario agire in questo ambito», afferma Roland Graf, capo progetto della SSBF.

Oltre un milione di dati - Tramite avvistamenti, tracce, feci, ultrasuoni, analisi genetiche e altri metodi, esperti di mammiferi di varie organizzazioni private ed enti pubblici, come pure migliaia di collaboratori volontari hanno potuto rilevare con alcuni trucchi la presenza dei mammiferi, molti dei quali riservati e notturni. In questo modo, a partire dal 2000, nella banca dati nazionale info fauna sono state raccolte 1'140'000 osservazioni. Quest'ampia base di dati fornisce il quadro finora più accurato della presenza dei mammiferi in Svizzera e nel Liechtenstein.

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COMMENTI
 

Tato50 3 anni fa su tio
Sul Blog di Lara Gut ce ne sono altri due; quindi siamo a 14 mammiferi dal 2021. Il difetto che hanno è che credono di saper scrivere ma fanno parte della categoria "rettillis schifusis" perché sputano veleno ma non morsicano. Gli esperti stanno cercando di classificarli ma è impresa ardua mettere insieme i "Ciapp con TIO1949". Al momento li chiamano "imbeccillum" in attesa di nuovi esami ;-))

F/A-19 3 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Forse forse il comportamento di questi due è da ricondursi agli effetti del COVID, ci sono persone che non reggono alle restrizioni e si sfogano sui blog, mah, evidentemente qualcosa gli manca, dobbiamo avere pazienza e cercare di capirli prima che compiano qualche atto impuro.

Ro 3 anni fa su tio
Il fatto è che lo spazio per gli animali si riduce sempre più oltre al disturbo recato da incivili sulle montagne con cani liberi a rincorrere marmotte, ad esempio. Ma anche sui laghi sono sempre meno gli spazzi di tranquillità per gli animali. Tra canoe, kitesurf, paddle e motoscafi ad alte velocità e non solo in mezzo al lago. Senza tralasciare cosa capita e cosa viene lasciato sui fiumi e alle foci. Senza dimenticare che durante la nidificazioni degli uccelli , i parapendisti volteggiano vicino alle chiome degli alberi disturbando le nudiate e neppure gli biologi/ornitologi sono capaci di intervenire. Sembra che il sottoscritto sia uno dei pochi che si accorge di questa irruenza umana in natura. Quando si renderanno conto, se arriveranno a tanto, ma ho i miei cari dubbi, sarà troppo tardi. Sarò un brontolone ma questa è la realtà.
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