Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Privatizzare Postfinance? Un'operazione «dannosa»

Lo sostiene il sindacato Syndicom, che parla di una riduzione della qualità del servizio pubblico
tio/20minuti
Fonte ATS
Privatizzare Postfinance? Un'operazione «dannosa»
Lo sostiene il sindacato Syndicom, che parla di una riduzione della qualità del servizio pubblico
BERNA - La Posta è un'azienda «solida» che continua a fare profitti nonostante la pandemia. La privatizzazione di Postfinance metterebbe quindi in pericolo questo modello di successo e ridurrebbe la qualità del servizio pubb...

BERNA - La Posta è un'azienda «solida» che continua a fare profitti nonostante la pandemia. La privatizzazione di Postfinance metterebbe quindi in pericolo questo modello di successo e ridurrebbe la qualità del servizio pubblico, sottolinea il sindacato Syndicom.

In Svizzera, a differenza di molti altri paesi europei, la Posta se la cava senza finanziamenti pubblici, anche in tempi di crisi, ha sottolineato il sindacato. La chiave di questo successo sta nei mandati di servizio universale, cioè nei servizi postali e finanziari, che sono strettamente intrecciati.

«Se Postfinance venisse staccata da questo modello di successo e privatizzata, il servizio universale nel suo insieme sarebbe in pericolo», afferma David Roth, segretario centrale del settore logistico di Syndicom. «Questo potrebbe portare a una riduzione del numero di uffici postali e a un servizio pubblico più scadente per la popolazione, oltre a un deterioramento delle condizioni di lavoro del personale».

Syndicom critica anche il rifiuto della Posta di concedere al personale un aumento di stipendio per le eccezionali prestazioni degli ultimi mesi. La Posta ha ribattuto di aver versato premi speciali.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE