Tariq Ramadan davanti alla Procura ginevrina

Accusato di stupro da cinque donne in Francia, verrà sentito per un caso analogo avvenuto nel 2008 in Svizzera.
Una donna afferma infatti di essere stata sequestrata e violentata durante un incontro in un albergo di Ginevra.
GINEVRA - Tariq Ramadan, accusato in Francia di stupro da cinque donne, è a Ginevra da lunedì. Convocato dal Ministero pubblico ginevrino, parteciperà all'audizione di testimoni in relazione a un presunto caso analogo, che sarebbe avvenuto in Svizzera nel 2008.
Ramadan è già stato confrontato con la presunta vittima due volte, in settembre e ottobre, nell'ufficio dei giudici francesi, dato che fino a poco tempo fa non poteva lasciare il Paese. Il procuratore ginevrino incaricato del caso non era pertanto mai riuscito a convocarlo. Ora è stata accolta una richiesta di sospensione temporanea della misura, ciò che permette a Ramadan di essere in Svizzera.
«I prossimi quattro giorni sono dedicati all'audizione dei testimoni, due al giorno, e ovviamente questo è un passo importante che stiamo affrontando con tutta la serenità necessaria perché la mia cliente ha semplicemente sempre detto la verità», ha detto Robert Assael, uno degli avvocati della donna, al suo arrivo al Palazzo di Giustizia di Ginevra.
Soprannominata dai media "Brigitte", la donna afferma di essere stata violentata e sequestrata da Ramadan durante un incontro in un albergo ginevrino il 28 ottobre 2008.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!