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SVIZZERA

«Non abbiamo mai vissuto una crisi come questa»

Simonetta Sommaruga è intervenuta durante la sessione straordinaria del Parlamento.
«Non abbiamo mai vissuto una crisi come questa»
Simonetta Sommaruga
«Non abbiamo mai vissuto una crisi come questa»
Simonetta Sommaruga è intervenuta durante la sessione straordinaria del Parlamento.
Prima di lei aveva parlato la prima cittadina Isabelle Moret: «I nostri pensieri vanno a coloro che hanno perso una persona cara»
BERNA - Si è aperta questa mattina la sessione straordinaria del Parlamento. Straordinaria di nome e di fatto. Sia perché interamente dedicata all'emergenza economica dovuta al coronavirus, sia per l'inusuale location: al posto di Palaz...

BERNA - Si è aperta questa mattina la sessione straordinaria del Parlamento. Straordinaria di nome e di fatto. Sia perché interamente dedicata all'emergenza economica dovuta al coronavirus, sia per l'inusuale location: al posto di Palazzo federale, i deputati si sono ritrovati nei più ampi locali di Bernexpo. È la prima volta che succede. Nemmeno guerre, catastrofi naturali o altre epidemie avevano reso necessario questo passo.

Un pensiero per il Ticino - La prima persona a prendere la parola è stata la prima cittadina svizzera Isabelle Moret (presidente del Consiglio Nazionale), che si è espressa nella sua lingua (francese), ma anche in italiano. E ai ticinesi ha detto: «Siete stati i primi in Svizzera e il nostro pensiero è rivolto a voi che appartenete a uno dei Cantoni più colpiti».

Differenza con la II Guerra mondiale - «Molti paragonano l'attuale crisi con la situazione durante Seconda Guerra mondiale», ha detto Moret. Ma c'è una differenza fondamentale: «Nel 1939, il Consiglio federale ricevette poteri speciali dal Parlamento, e alcune decisioni del Consiglio federale rimasero in vigore anche dopo l'emergenza». Oggi è diverso: le ordinanze di emergenza del Consiglio federale scadono automaticamente dopo sei mesi.

Condoglianze - Moret ha poi avuto un pensiero per chi ci ha lasciato in solitudine, senza poter avere i propri cari vicini. «Non è più consentito a una moglie badare al marito, a un figlio dire addio alla madre, a una sorella tenere la mano al fratello». Il coronavirus - ha aggiunto - fa sì che chi ci lascia debba farlo senza i propri cari, in solitudine. Per questo è stato anche osservato un minuto di silenzio. Moret ha concluso il proprio intervento con il motto "Tutti uniti, tutti solidali", detto nelle quattro lingue nazionali.

La Svizzera non è invulnerabile - Dopo la presidente del Nazionale, ha preso la parola la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. «Dopo la Seconda Guerra mondiale - ha sottolineato - non c'è mai stata una crisi come questa. È la dimostrazione che la Svizzera non è invulnerabile». Il nostro obiettivo - ha aggiunto - era frenare la pandemia e un primo cauto bilancio è positivo. «Ora è il momento di portare il nostro Paese fuori dalla crisi».

Anche Simonetta Sommaruga ha chiuso il suo intervento con un pensiero di vicinanza rivolto a chi ci ha lasciati e di gratitudine verso chi è impegnato al fronte per combattere in quest'emergenza.

Poteri di nuovo al Parlamento - La sessione odierna è stata voluta dai parlamentari, ma anche dallo stesso Consiglio federale. Il diritto d'urgenza che ha dato pieni poteri al Governo, «ma è però tempo che il Parlamento torni ad avere la parola», è stato detto. Anche perché ci sono una serie di crediti urgenti che vanno approvati dalle Camere, come prevede la Costituzione.

Voto poco trasparente? - Dopo gli interventi di Moret e Sommaruga, i lavori del Consiglio Nazionale sono iniziati con i portavoce dei vari gruppi che hanno presentato le loro priorità. Oggi pomeriggio (dalle 14.00) sarà la volta del Consiglio degli Stati. I voti dei deputati della Camera alta non saranno però visibili perché manca il tabellone elettronico come a Palazzo federale. Una situazione che va corretta, secondo il "senatore" Werner Salzmann (UDC/BE), che chiede con una mozione la pubblicazione con i nomi dei votanti.

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