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Iniziativa per la pace in Africa lanciata in Svizzera

Riuniti questa settimana nel cantone di Vaud, i leader religiosi di sette paesi africani hanno fondato una nuova associazione di diritto svizzero
Keystone (archivio)
Iniziativa per la pace in Africa lanciata in Svizzera
Riuniti questa settimana nel cantone di Vaud, i leader religiosi di sette paesi africani hanno fondato una nuova associazione di diritto svizzero
LOSANNA - I leader religiosi di sette paesi africani hanno lanciato una nuova iniziativa congiunta a favore della pace nella regione dei Grandi Laghi. Riuniti questa settimana nel cantone di Vaud, hanno fondato una nuova associazione di diritto svizz...

LOSANNA - I leader religiosi di sette paesi africani hanno lanciato una nuova iniziativa congiunta a favore della pace nella regione dei Grandi Laghi. Riuniti questa settimana nel cantone di Vaud, hanno fondato una nuova associazione di diritto svizzero.

In una dichiarazione d'intenti, approvata oggi al termine dei cinque giorni di discussione, circa 25 rappresentanti cattolici, protestanti e musulmani si sono impegnati in un'azione comune per favorire la prevenzione dei conflitti e la riconciliazione nei loro paesi. La Svizzera ha finanziato gran parte dei lavori preparatori di questo incontro, facilitato dall'ente svizzero CatImpact.

«Siamo in una regione decimata dalla guerra», ha detto l'arcivescovo Marcel Utembi, presidente della Conferenza episcopale nazionale congolese (CENCO), a Keystone-ATS. L'arcivescovo ha sottolineato il «ruolo attivo» della Svizzera in questa regione e il suo contributo alla costruzione della pace, in particolare nella Repubblica democratica del Congo (RDC), dove ha accompagnato il dialogo interreligioso condotto dalla CENCO.

Questa settimana, i rappresentanti della RDC, della Repubblica del Congo, dell'Angola, del Burundi, della Repubblica Centrafricana, del Ruanda e del Sud Sudan hanno lanciato la Piattaforma interreligiosa per i Grandi Laghi (IPGL). Uniranno le forze per "trasmettere un messaggio forte alla popolazione e sfidare gli attori politici" responsabili della violenza, dice il vescovo Utembi.

Essi desiderano sostenere il dialogo e facilitare la mediazione tra le parti. Nei prossimi giorni dovranno decidere le prime azioni da intraprendere per avere un impatto nazionale, regionale e subregionale.

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