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ZURIGOLavorare sotto il sole senza maglietta? «Il rischio di cancro è elevato»

25.07.19 - 19:14
I datori di lavoro devono dotare i dipendenti che lavorano all'aperto di creme solari e materiale protettivo. Ma per il sindacato servono sanzioni
20minuten
Lavorare sotto il sole senza maglietta? «Il rischio di cancro è elevato»
I datori di lavoro devono dotare i dipendenti che lavorano all'aperto di creme solari e materiale protettivo. Ma per il sindacato servono sanzioni

ZURIGO - Casco da costruzione con protezione per il collo e pannello frontale, crema solare, acqua e maglietta. Da gennaio, i datori di lavoro sono stati invitati dalla Suva a proteggere i dipendenti che lavorano all'aperto, sotto il sole. Il tema è sensibile e - assicura la Suva - viene affrontato attivamente nelle ispezioni sul posto di lavoro.

«Tuttavia, riceviamo regolarmente indicazioni del fatto che in molti non sembrano ancora averlo capito», afferma Chris Kelley, copresidente Unia per il settore delle costruzioni.

«Il datore di lavoro è responsabile della salute dei suoi dipendenti», afferma Kelley. Spesso capita, tuttavia, che i i lavoratori non ricevano alcun tipo di protezione dal sole. E a volte non viene fornita loro nemmeno l'acqua, tanto che devono organizzarsi per conto proprio.

Nei cantieri, specialmente nei giorni caldi come questi, la tematica è tutt'altro che da prendere sotto gamba. «Se riscontriamo una violazione del dovere di diligenza del datore di lavoro, segnaliamo ai lavoratori i loro diritti e cerchiamo il dialogo con l'azienda», spiega il sindacalista. E se è vero che i datori di lavoro sono spesso sottoposti allo stress dovuto ai tempi stretti e le scadenze, la salute dei lavoratori dovrebbe avere un peso maggiore. «Disidratazione, colpo di calore, incidenti o cancro della pelle possono essere le conseguenze di questa disattenzione», sottolinea Kelley.

Senza maglietta sui ponteggi - Come dimostra un'ispezione nei cantieri di Zurigo, solo pochissimi dipendenti si preoccupano delle conseguenze sulla salute della luce solare. «Non mi interessa, posso decidere da solo come voglio proteggermi», è la risposta di un operaio pizzicato a lavorare senza maglietta, sotto il sole.

«È una sofferenza lavorare con temperature superiori ai 30 gradi», replica un collega. «Tuttavia non è possibile posticipare l'orario di lavoro».

La protezione solare fornita dal datore di lavoro, inoltre, raramente si preoccupa del collo di chi è nei cantieri. La Suva ricorda il rischio di cancro della pelle: «Chiunque lavori all'aperto è esposto al doppio delle radiazione UV rispetto a quelle a cui si è sottoposti nel tempo libero e in vacanza assieme», afferma il portavoce della Suva, Adrian Vonlanthen. «Ogni giorno circa tre persone si ammalano d cancro della pelle a causa del loro lavoro».

Un requisito obbligatorio? - Poiché le linee guida della Suva sono solo una raccomandazione, e chi non le segue non può essere perseguito, viene chiesto l'impegno delle parti sociali. «È necessario esaminare una legge con opzioni sanzionatorie», sostiene la Cassa nazionale dell'assicurazione infortuni svizzera.

L'associazione dei costruttori, tuttavia espone i problemi legati all'uso di queste protezioni suggerite ed effettivamente poco usate. «Una legge che prescriva la protezione del collo o l'uso di un pannello frontale non è efficace - afferma il portavoce Matthias Engel -. Le misure di protezione dovrebbero essere definite in cantiere. Una protezione per il collo o un pannello frontale limita il campo visivo e, a sua volta, mette in pericolo la sicurezza del lavoratore. La consegna di crema solare e acqua è già uno standard».

Anche la società di costruzioni Implenia sottolinea come i dipendenti esposti al sole debbano essere sempre idratati e protetti dal sole: «Oltre all'abbigliamento da lavoro e ai dispositivi di protezione individuale, viene offerta protezione solare e, se lo si desidera, protezione per il collo», afferma la portavoce Natascha Mathyl. Ogni estate, Implenia regala tra i 3.000 e i 4.000 litri di protezione solare in Svizzera.

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COMMENTI
 

pillola rossa 4 anni fa su tio
Esattamente, come bestemmiare fa andare all'inferno :-D

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
Anche far le corna al marito ? ;D

Lucadue 4 anni fa su tio
Risposta a Tato50
In quel caso si arrischia al massimo una cornata. D))

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a Lucadue
Non a quello che l'ha fatto cornuto però. Di cicatrici ne ho già a iosa D))

Lucadue 4 anni fa su tio
Allora, lavorare sotto il sole senza maglietta fa venire il cancro, mangiare margarina fa venire il cancro, fumare fa venire il cancro lo stress fa venire il cancro e così via all'infinito. E i $indacati non fanno venire il cancro? Mi sa che sì!!

Bayron 4 anni fa su tio
Sindacati..... no comment!!!

miba 4 anni fa su tio
....ed in mezzo a tutte le misure che si sono inventate, in parte forse anche giuste ed in parte sfornate principalmente da qualche sindacalista in ufficio con l'aria condizionata, gli hanno proibito anche la specialina....

sedelin 4 anni fa su tio
sono misure palliative; con la canicola gli operai di cantiere dovrebbero smettere di lavorare alle 13. non é soltanto questione di cancro alla pelle, ma di problemi più gravi quali collasso, nausea e vomito, confusione che impedisce di concentrarsi sull'attività.

hcap76 4 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Vero,però come nel mio caso non sarebbe possibile visto che i treni merci devono circolare comunque,il nostro capo ci rifornisce di acqua regolarmente,io personalmente mi porto la crema da casa e con questo caldo applico il regolamento..posso decidere di interrompere il lavoro per brevi pause anche se provoco ritardi (chiaro che non si parla di ore di pausa).

hcap76 4 anni fa su tio
Risposta a hcap76
Dimenticavo..noi siamo obbligati a portare l abbigliamento protettivo quindi niente dorso nudo (casco,guanti,maglietta e pantaloncini e scarponi) e a volte è difficile rimanere concentrati...nemmeno di notte si lavora volentieri con questo caldo :-)

Norma Jean 4 anni fa su tio
Vero che il datore di lavoro dovrebbe informare e sopratutto distribuire creme, acqua,... Comunque il buon senso delle persone e quindi degli operai stessi dovrebbe prevalere: siamo bombardati da anni da informazioni inerenti il cancro della pelle e il comportamento da adottare. Quindi se loro non vogliono indossare la maglietta è un problema loro, di cui potrebbero pagarne le conseguenze.

Viperus 4 anni fa su tio
Per molti operai l'abbronzatura è più importante che la salute...poveretti...

SosPettOso 4 anni fa su tio
Risposta a Viperus
Poveretti sì, ma non certo perché l'abbronzatura è più importante della salute ma perché se si preoccupassero della salute arrischierebbero il posto di lavoro...
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