Le richieste sono in crescita. La revisione della legge potrebbe però cambiare presto le cose
BERNA - Le concessioni per il permesso d'acquisto di armi vengono rilasciate con troppa facilità, secondo quanto riportato da un’inchiesta del Tages-Anzeiger. Il tasso di rifiuto non supera mai il 10% tra i cantoni che hanno voluto fornire le informazioni in merito.
Nei Grigioni solo 10 richieste sono state rigettate nell’ultimo anno, per un totale di 5’500 permessi rilasciati. Nel semicantone di Basilea Città e a Berna il dato non supera il 4%.
Nel canton Obvaldo, le autorità hanno rifiutato solo una domanda su 175.
I dati non sorprendono Christoph Fries, capo della polizia criminale cantonale, visto che «poche domande vengono inoltrate da persone che rischiano di ricevere un rifiuto».
La legge esige un’età minima di 18 anni e nessuna iscrizione multipla nel casellario giudiziale. «Le persone che intendono acquistare un’arma legalmente si mostrano generalmente giudiziosi prima di presentare una domanda, o vengono informati dagli stessi rivenditori» prosegue Fries.
Queste spiegazioni non convincono però la consigliera nazionale socialista Chantal Galladé, che da anni si batte per una legge sulle armi più stretta. A far storcere il naso alla socialista sono soprattutto i requisiti richiesti per il permesso d’armi, che non sarebbero sufficientemente numerosi. «Ma è la volontà politica».
In primavera Galladé ha presentato una mozione affinché le richieste per il pemesso vengano accompagnate da una prova di un’effettiva necessità dell’arma, come quella di far parte di un club di tiratori dove il richiedente si esercita regolarmente.
Attualmente la maggioranza dei richiedenti indica le ragioni per il quale necessita il permesso, motivi che spaziano dallo sport, alla caccia fino a collezionismo. Questi motivi sono prestampati sul formulario di richiesta, ma al momento non è necessario comprovarli.
La Svizzera mette a disposizione differenti tipi di permesso. Il possesso di un fucile da caccia a un colpo o un fucile da sport deve essere annunciato subito dopo l’acquisto. Per le pistole o armi semi-automatiche come i fucili d’assalto dell’esercito, è necessario un permesso valido prima dell’acquisto. Per le armi automatiche o mitragliatrici leggere c’è bisogno di un permesso speciale.
Ma con la futura direttiva europea sulle armi, che la Svizzera ha negoziato con Bruxelles, la seconda categoria verrà vietata o necessiterà di un permesso speciale. È ciò per cui l’UDC e le lobby delle armi stanno combattendo, attraverso la raccolta delle firme per un referendum.
L’associazione svizzera degli armaioli e negozianti di armi specializzati sostiene la raccolta firme. Secondo il presidente Daniel Wyss, diverse centinaia di migliaia di armi rientrerebbero nella categoria delle armi vietate con la futura legge, mentre i permessi speciali sono rilasciati con il contagocce. Nel 2017 il canton Ginevra ha rilasciato 2916 permessi normali e 68 permessi speciali.
Con la revisione della legge, i tiratori dovranno provare la loro appartenenza ad un club o dimostrare la pratica regolare del tiro per ottenere un permesso speciale. Per Galladé la direttiva europea è stata svuotata della sua sostanza in ragione delle molteplici concessioni fatte alla Svizzera. Per esempio, i soldati potranno tenere la loro arma a casa alle stesse condizioni di prima, senza permesso speciale.