Paradiso e inferno? Gli svizzeri non ci credono più

L'immagine cristiana della vita dopo la morte non è più popolare
BERNA - Inferno o paradiso: solo uno svizzero su dieci crede nell'idea cristiana della vita dopo la morte. Secondo un sondaggio, per oltre un terzo della popolazione (35%), tutto si ferma dopo la morte.
Alcuni preferiscono le credenze meno comuni. Così, il 7% propende per un mondo senza Dio in cui si ritroveranno i propri cari, il 9% crede nella reincarnazione e il 17% ha ancora un'altra opinione sulla vita dopo la morte.
Lo riferisce in un comunicato odierno il mensile Christianity Today, presentando i dati di un'indagine condotta dal 31 agosto al 10 settembre tra 1052 persone di età compresa tra i 15 e i 79 anni nella Svizzera romanda e tedesca.
Per Laurent Amiotte-Suchet, sociologo delle religioni dell'Università di Losanna, citato nella pubblicazione, i risultati del sondaggio dividono la popolazione in tre categorie quasi uguali: alla domanda su cosa pensa ci sia dopo la morte un terzo delle persone risponde "niente", un terzo "qualcosa" e l'ultimo terzo "qualcos'altro".
Maschi e femmine non hanno la stessa opinione sulla questione: quasi la metà degli uomini pensa che la morte sia una fine definitiva; meno di un terzo delle donne la vede allo stesso modo.
C'è poi anche un divario generazionale per quando riguarda il luogo dove si andrà dopo la morte. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le persone più anziane che credono ci sia un paradiso o un inferno sono due volte meno numerose del resto del campione della popolazione intervistata, sottolinea il periodico.
Questa stessa fascia d'età pensa inoltre più degli altri che non c'è nulla dopo la morte. I trentenni e i quarantenni sono i meno propensi a non credere nel nulla dopo la vita, con meno di un terzo delle risposte positive.




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