La patente può essere ritirata anche in caso di "sospetto" o "segnalazione"

In nome della sicurezza le autorità possono sanzionare un conducente per una semplice supposizione. E i costi sono a suo carico
BERNA - “Via Sicura”, il programma d'intervento della Confederazione per una maggiore sicurezza sulle strade, potrebbe rivelarsi uno spiacevole inconveniente per gli automobilisti. Le autorità - secondo quando spiega il Tages-Anzeiger - potrebbero infatti chiedere a un conducente di mostrare delle prove sul suo stato di salute sulla base di una semplice segnalazione o un sospetto.
Il quotidiano zurighese parla di una motociclista a cui è stata richiesta un’analisi del capello. Per dimostrare, a sue spese, che non aveva fatto uso di droga. La donna era stata stata segnalata alle autorità da qualcuno.
I costi - “Via Sicura” ha l’obiettivo di permettere la circolazione sulle strade unicamente ad «automobilisti addestrati e in grado di guidare in sicurezza». È richiesta «consapevolezza dei rischi, predisposizione a evitare i pericoli, bassa impulsività e aggressività, gestione dei conflitti, resistenza allo stress, adattamento sociale, flessibilità ed equilibrio mentale». Chiunque sia sospettato di non ossequiare a questi requisiti può essere costretto a una serie di test per valutare la sua capacità di condurre un veicolo. E i costi - che possono raggiungere diverse migliaia di franchi tra procedura, controlli medici e spese amministrative - sono a carico del “sospettato”.
René Schaffhauser, professore emerito specializzato in diritto della circolazione, non è d’accordo. Secondo il suo parere le spese dovrebbero essere sostenute dagli utenti della strada unicamente quando sono presenti degli elementi oggettivi che alimentano il sospetto.
«Servono prove concrete» - Possono ad esempio essere richiesti il test della vista, dell’urina o del capello. Non ha importanza se il conducente ha una fedina penale immacolata, non è mai stato coinvolto in un incidente e non ha neppure mai preso una multa per posteggio.
Anche se l’accusa - o la supposizione - non viene confermata dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), i costi restano a carico del guidatore. Un procedimento che incassa le critiche dei giuristi: accusare una persona di far uso di droghe è grave. «È necessario avere delle prove concrete prima di avviare una procedura», ha commentato Giovanna Lanza, avvocato specializzato in diritto della circolazione.
L’ultima parola al Tribunale federale - Lanza cita il caso di un uomo che aveva suonato tutti i campanelli di un palazzo. Accusato dagli inquilini di essere «spesso ubriaco», la polizia gli aveva ritirato preventivamente la patente e lo aveva costretto a sottoporsi a dei test medici. L’uomo si era rifiutato e aveva inoltrato ricorso, fino al Tribunale federale.
I ritiri preventivi della licenza di condurre, come previsto da “Via Sicura”, non sono delle sanzioni penali. Nel 2016 hanno riguardato 78’043 conducenti e 3’438 allievi conducenti. Un aumento importante rispetto a cinque anni prima.
La pratica, comunque, varia a dipendenza del cantone di residenza. Argovia e Basilea Campagna sono conosciuti per avere la mano particolarmente pesante. Ma l’ultima parola spetta sempre al Tribunale federale. Un automobilista a cui era stata ritirata la patente a causa del suo “aspetto assonnato” ha vinto la causa nel canton Argovia. Il suo medico di famiglia ha infatti provato che il suo aspetto non aveva nulla a che fare con la sua capacità di condurre un veicolo.



