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SVIZZERA

Abbatte un camoscio bianco, sopravviverà alla maledizione?

Ha ucciso il rarissimo animale ora, secondo la leggenda, non avrebbe più di un anno da vivere. Lui: «Non sono superstizioso»
Martin Wymann / 20 Minuten
Abbatte un camoscio bianco, sopravviverà alla maledizione?
Ha ucciso il rarissimo animale ora, secondo la leggenda, non avrebbe più di un anno da vivere. Lui: «Non sono superstizioso»
ILANZ (GR) - «Bisogna togliergli la patente di caccia, su due piedi», aveva questi toni anche un po' minacciosi una lettera inviata da un lettore al quotidiano Südostschweiz. Un singolo vocalizzo per un'indignazione diffusa nella com...

ILANZ (GR) - «Bisogna togliergli la patente di caccia, su due piedi», aveva questi toni anche un po' minacciosi una lettera inviata da un lettore al quotidiano Südostschweiz. Un singolo vocalizzo per un'indignazione diffusa nella comunità dei cacciatori grigionesi. Quale il motivo di tanta rabbia? L'uccisione di un rarissimo camoscio bianco da parte di un giovane cacciatore.

Il 20enne Mathis S.* di Ilanz (GR) quando, durante una battuta, ha visto l'animale ha inizialmente esitato: «Non ero proprio convintissimo di sparare, sapevo che era un animale raro ma poi l'ho fatto». Con il suo colpo ben piazzato l'imberbe venatore non ha infranto nessuna legge - l'animale infatti non è protetto - ma inconsapevolmente violato una norma non scritta conosciuta da tutti i cacciatori: quell'animale non si può e non si deve cacciare, non solo perché è raro ma anche perché si rischia... una maledizione!

Stando alla leggenda, infatti, chiunque uccida un camoscio bianco non supererà l'anno di vita. Fra gli illustri precedenti c'è n'è anche uno decisamente storico: l'arciduca austriaco Federico Ferdinando, trapassato a Sarajevo (per intervento altrui) giusto 12 mesi dopo nel 1914. E il resto (possiamo proprio dirlo) è storia.

E S. questa cosa della prematura dipartita come l'ha presa? Abbastanza bene: «Francamente, me ne infischio, non sono mica uno superstizioso!». Ora è una “persona non grata” per tutti i cacciatori grigionesi ma qualcuno che sembra aver apprezzato le sue gesta c'è: il Museo di storia naturale dei Grigioni di Coira, che ha acquistato la carcassa dell'animale per impagliarla ed esporla.

*nome noto alla redazione

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