La creatrice delle camicie con gli Edelweiss: “Peccato che siano usate per fare politica”
Jenni: “Anch’io sono fiera di essere svizzera, ma non significa che approvi la scelta dei ragazzi”
ZURIGO - In una scuola media di Gossau (ZH) la tradizionale camicia con le stelle alpine è diventata oggetto di una diatriba politica. Come anticipato dalla SonntagsZeitung e riportato da Tio, un gruppo di studenti l’ha infatti indossata in apparente gesto di sfida verso dei compagni di origine balcanica con i quali vi erano state tensioni, una docente ha chiesto loro di cambiarsi e il direttore dell’istituto – pur negando l’esistenza di un divieto di portarla – ha biasimato la provocazione degli “svizzeri fieri e patriottici” (come si sono definiti).
Di tutto ciò si dice irritata Therese Jenni, la ‘mamma’ della camicia con gli Edelweiss: “È semplicemente un peccato quando un prodotto svizzero deve fare le spese di una scelta politica”, spiega la donna a 20 Minuten parlando del divieto di Gossau. Lei, certo, è fiera di essere svizzera e riesce a capire, quindi, che dei giovani vogliano provare a distinguersi dai loro compagni stranieri portando una camicia con gli Edelweiss. Tuttavia, “non significa che lo approvi”, precisa. Le sue camicie da lotta svizzera sono senz’altro tradizionali, ma “non sono di certo uno strumento di propaganda”.
Insieme a suo marito Alfred, la 59enne è fautrice della rinascita della camicia con le stelle alpine. Produce e vende abiti fatti di materiali resistenti fra i quali il celebre indumento è senz’altro il capo di punta: circa 20mila pezzi venduti ogni anno. La primissima camicia con le stelle alpine cucita a mano da Jenni risale al 1979. Oggi l’imprenditrice impiega venti collaboratori. Fra i suoi clienti più fidati figurano gruppi di musica tradizionale, club dello Jodel, associazioni e, naturalmente, i campioni di lotta svizzera, che amano le sue camicie perché sono così robuste.
