Cerca e trova immobili

FORMULA 1Barrichello e la difficile convivenza con Schumi ai tempi della Ferrari

15.08.23 - 08:00
Il brasiliano: «Molte volte finivamo una riunione e poi ne iniziava un’altra solo con Michael».
Imago
Barrichello e la difficile convivenza con Schumi ai tempi della Ferrari
Il brasiliano: «Molte volte finivamo una riunione e poi ne iniziava un’altra solo con Michael».
Barrichello: «Jean Todt considerava Schumacher come un figlio. Così per un nuovo arrivato non c'era liberà d'azione».
SPORT: Risultati e classifiche

SAN PAOLO - Quando dicono che la Scuderia per la quale lavori non fa distinzioni fra i piloti affermano il falso? A tal proposito, Rubens Barrichello ha le idee in chiaro descrivendo tutta la sofferenza vissuta all'ombra di un certo Michael Schumacher.

«Ho sempre fatto amicizia e ho sempre avuto una buona sintonia con tutti i miei compagni di squadra - le parole del 51enne brasiliano al podcast Beyond the Grid - Michael, invece, non mi ha mai sostenuto. Non è mai stato presente per offrire aiuto e dunque io non gliel'ho mai chiesto. Molte volte finivamo una riunione e poi ne iniziava un'altra solo con Michael. Alla fine si intuiva che la squadra era tutta per lui».

Certo, Barrichello riconosce la forza dell'allora collega-rivale... «Michael era più forte di me, senza dubbio. Ma lui era in Ferrari già dal 1996, aveva quattro anni di esperienza in più nel team e Jean Todt (l'allora direttore generale, ndr) lo considerava come un figlio. Così, per un nuovo arrivato, non c'era liberà d'azione».

A Maranello Barrichello ha piazzato le tende per cinque anni (fra il 2000 e il 2005), conquistando altrettanti titoli costruttori. Tuttavia, a vincere la classifica piloti è sempre stato Schumacher, con due secondi posti staccati da Rubens.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

gigipippa 8 mesi fa su tio
È la legge della gerarchia, anche se molti faticano a comprenderla.

Mat78 8 mesi fa su tio
Barrichello eri la seconda guida, che cosa vuoi? Oltretutto poco elegante…da buon brasiliano.

italo luigi 8 mesi fa su tio
In effetti simpatico (ed è molto importante come essere umano) non lo è mai stato , a differenza di Massa e Rubens.

cle72 8 mesi fa su tio
Risposta a italo luigi
Beh! Spero che dove lavori non sei stato assunto perché simpatico. Sono li per lavorare, non per essere simpatici. Se guardiamo indietro chi ha vinto, sono stai i piloti concentrati e professionisti al 100% sempre focalizzati su un unico obbiettivo, vincere!

HSF 8 mesi fa su tio
Risposta a cle72
Se parliamo di mondo del lavoro “normale” una persona dev’essere assunta non solo per le proprie capacità, ma dev’essere in grado di integrarsi in un team. Non si deve diventare per forza amici, ma un minimo di empatia e di simpatia bisogna averlo.

Capra 8 mesi fa su tio
Risposta a cle72
Cle72! Vincente, lavoratore e in più simpatia , non impossibile!!!!!
NOTIZIE PIÙ LETTE