In gara-3 ottimi ma sconfitti, ai bianconeri restano “solo” le certezze
Domani alla Cornèr Arena partita delicatissima.
LUGANO - Ha fatto il suo e lo ha fatto benissimo. E per poco, pochissimo, non è stato sufficiente per piazzare un colpo importante nella serie contro il Ginevra.
Il Lugano sarebbe potuto uscire dalle Vernets in vantaggio nei quarti di finale e avrebbe potuto sfruttare la sfida di domani alla Cornèr Arena per piazzare un pesante allungo. Invece si ritrova costretto a rincorrere.
Il bicchiere in mano ai bianconeri è dunque, a questo punto, mezzo pieno o mezzo vuoto? Si deve capire se dare più peso al risultato o alla prestazione. Il primo è stato pessimo, inutile girarci intorno. Il gollonzo siglato da Hartikainen a meno di 80” dal 60’ ha infatti di sicuro lasciato il segno e potrebbe aver indirizzato la serie. Ha “spostato” la pressione nuovamente sulle spalle dei ticinesi e, contemporaneamente, li indurrà a pensare che anche il loro meglio rischia di non bastare per mettere in gabbia le Aquile. Le note negative finiscono però qui. Già perché, le quasi due ore (effettive) trascorse sul ghiaccio - di più, considerando, anche gara-2 - hanno confermato a Morini e soci di essere competitivi. Di valere quanto la prima della classe. Senza “se” e senza “ma”. La tattica di gara è stata azzeccata, il boxplay tanto caro a Gianinazzi è stato ottimo, l’atteggiamento di tutti è stato quello giusto… il Lugano è insomma tornato a casa con un carico di certezze. Ora però arriva il difficile: dovrà riuscire a tradurle in punti. Perché gli applausi e i complimenti fanno sempre piacere, ma nello sport contano i fatti.