Livio Bordoli sulla posizione di Mattia Croci-Torti: «Follia pensare che possa essere in discussione...».
LUGANO - Ci sono vittorie diverse dalle altre e per il Lugano quella con il Winterthur è una di queste. Sì perché un'eventuale sconfitta contro gli zurighesi, ultimi della classe in Super League, avrebbe davvero messo in discussione molte cose (fra le quali anche la posizione di Mattia Croci-Torti?). Fortunatamente, però, i bianconeri - reduci dall'incredibile eliminazione dalla Conference League - hanno saputo reagire riportandosi a tre punti dalla vetta.
«Senza dubbio è una vittoria che ci voleva - ha dichiarato l'ex allenatore bianconero Livio Bordoli - Ha permesso al Lugano di ritornare in corsa per il titolo in un campionato veramente di basso livello. Senza dubbio l'eliminazione dalla Conference League fa male, e anche finanziariamente è costata, ma ora possono davvero concentrasi sul campionato. A Cornaredo mi ha stupito il Winterthur, sceso in Ticino per difendersi malgrado il Lugano fosse reduce da una battaglia di 120 minuti. Non ho proprio capito il loro atteggiamento, che a mio modo di vedere è andato ad avvantaggiare la squadra del Crus».
Chi è il favorito per il titolo?
«Non c'è una sola pretendente a questo punto. Penso che sarà una lotta aperta fra Basilea, Lugano e Young Boys. E il Servette? Reputo che non sia all'altezza per competere con le altre tre, non hanno le qualità per vincere il campionato e nell'ultima partita con l'Yverdon non ci ha capito nulla. Tolti Cognat e Stevanovic, trovo che la rosa del Servette non sia attrezzata per un traguardo così importante. Ci sono giocatori bravi, per carità, ma non al livello di YB, Basilea e Lugano».
Alcuni mormorii indicavano che la partita con il Winterthur, se persa, avrebbe potuto mettere in bilico la posizione di Mattia Croci-Torti. Cosa ne pensi a tal proposito?
«A mio avviso è una follia pensarla in questo modo. È vero, nel calcio può succedere di tutto, ma non puoi buttar via tre anni così facilmente dopo tutto quello che ha dato e dimostrato il Crus da allenatore del Lugano. Sa anche lui di aver sbagliato qualcosa, come a Bienne in Coppa Svizzera dove l'ha persa lui. Se avesse giocato contro lo Young Boys i quarti di finale non avrebbe schierato la stessa squadra. Per questo, penso che inconsciamente l'abbia un po' sottovalutata. Ad ogni modo, il Crus non si discute per i prossimi tre anni, va solo supportato. Non bisogna nemmeno entrare in merito su una possibile separazione imminente».
Due parole su un Bellinzona ultimo in classifica (a pari merito con lo Stade Nyonnais)...
«Peccato perché con il Losanna in Coppa Svizzera li ho visti davvero bene e avrebbero meritato il passaggio del turno. Tuttavia, in Challenge League la storia è diversa e devi correre più degli altri per pensare di avere successo. Per fortuna c'è lo Sciaffusa con i suoi problemi societari e che verosimilmente perderà tre punti in classifica. Devono però fare attenzione e tornare a fare punti. Queste due settimane di pausa non aiutano perché si alleneranno con il morale a terra».
È necessario un cambio in panchina?
«Probabilmente sì, ma bisogna capire come stanno vivendo i giocatori questo delicato momento. Benavente e il suo staff non hanno lasciato una grossa traccia, pur svolgendo il lavoro con impegno e dedizione. Forse, adesso, è giunto il momento di una scossa. Chi vedrei bene? Mangiarratti o Moresi».