Cerca e trova immobili

SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNO«Croci-Torti vince la Coppa e lascia il Lugano? Io non lo farei»

31.05.23 - 08:00
Arno Rossini: «Lugano favorito nella finale di Coppa Svizzera»
TI-Press
«Croci-Torti vince la Coppa e lascia il Lugano? Io non lo farei»
Arno Rossini: «Lugano favorito nella finale di Coppa Svizzera»
«Da qualche settimana lo Young Boys è mentalmente in vacanza. E quando stacchi, poi ripartire è difficile».
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO - Dieci partite, dieci vittorie. Percorso netto. Ci sono stati anche avversari non all’altezza, è vero. C’è stata pure la buona sorte, non lo si può negare. Se però in dieci match da dentro o fuori non sbagli mai, qualche qualità devi pure averla. Lo score perfetto è quello che ha fin qui “collezionato”, in Coppa Svizzera, Mattia Croci-Torti. Da quando si è seduto sulla panca del Lugano - il primo incontro di questa serie era “solo” mister a interim - nelle gare a eliminazione non ha sbagliato mai. 

«Mattia ha solo meriti - è intervenuto Arno Rossini - lo seguo fin dall’inizio della carriera, dal Balerna, dal Mendrisio, ora è un allenatore di grande livello».

Fare risultato quando davvero conta è una dote propria dei grandi tecnici. Nelle coppe ci riesce spesso Mourinho che, sempre vincente nelle finali vissute, questa sera proverà ad allungare la sua serie in Europa League.
«Non parliamo di Roma e Siviglia, stiamo qui. In qualcosa Croci-Torti può però essere paragonato al portoghese: sa ottenere il massimo dai gruppi che guida».

A Lugano lo seguono tutti.
«È empatico, è credibile, sa come coinvolgere tutto lo spogliatoio. E non credete, quest’ultima è una dote rara: è difficilissimo riuscirci. Oltre a ciò, poi, negli anni è cresciuto molto a livello tattico».

Ha studiato.
«Certamente. E, in più, ha avuto l’intelligenza e la bravura di rubare qualcosa a tutti i tecnici per i quali ha “servito” da secondo. Ha fatto esperienza, che ora sta mettendo in pratica. Un altro suo punto forte è la grande conoscenza dei rivali. Sa tutto, conosce i punti deboli e quelli di forza dei giocatori e delle squadre che affrontano i suoi ragazzi. E partendo da ciò riesce sempre a trovare la tattica per risolvere la partita. Basta guardare quello che è successo nell’ultimo periodo. Il Lugano ha sempre comandato il gioco, contro qualsiasi avversario, ha convinto e vinto». 

I giocatori sanno di essere forti.
«Questa consapevolezza è maturata nel tempo. A livello psicologico e poi sul campo Mattia ha fatto un ottimo lavoro». 

Tanti elogi, ma conta il risultato. Domenica chi vince?
«Si gioca a Berna, sul sintetico, lo Young Boys è sempre lo Young Boys…».

Ma?
«Ma non può contare sui suoi primi due portieri e, in più, da qualche settimana è mentalmente in vacanza. E quando stacchi, poi ripartire è difficile. Nella recente partita di Cornaredo i gialloneri non mi hanno entusiasmato. Se devo indicare dei favoriti, punto sui bianconeri, che giocano a memoria, sono “in palla”, hanno fame… Poi hanno già vinto questo trofeo, sanno come si fa».

Vincesse la seconda coppa in due anni, Croci-Torti potrebbe pensare di lasciare il Lugano.
«Si sta facendo conoscere e ora in tanti lo apprezzano. Questo Lugano, solido, proiettato verso il futuro, ambizioso, è però per me già ora uno dei migliori club nazionali. Se una chiamata arrivasse dalla Svizzera, perché dunque lasciarlo? Io non lo farei».

E se arrivasse una chiamata dalla Germania, dall’Italia?
«Non so se due buone stagioni in Svizzera bastino per il grande salto. Vista la bontà del progetto bianconero, credo in ogni caso che a Mattia convenga rimanere almeno un’altra annata. La coppa europea, se fatta bene, può fare la differenza».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE