«Fin qui abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma non è un miracolo»

LUGANO - Terzo in classifica a -1 dal Servette, il Lugano - reduce dal successo interno contro il Winterthur - non nasconde le sue ambizioni e affila gli artigli in vista della trasferta del St.Jakob. Domenica, alle 16.30, i bianconeri si troveranno di fronte un Basilea ferito e arrabbiato dopo le fatiche di Coppa, con la dolorosa eliminazione in semifinale di Conference per mano della Fiorentina, promossa grazie al gol di Barak al 129’ dei supplementari.

 «Sicuramente per noi è positivo perché hanno perso tante energie, ma voglio sottolineare che ieri hanno occupato il campo per 70’ in maniera eccezionale - interviene mister Croci-Torti in conferenza stampa - Il finale è stato amaro e ci troveremo di fronte una squadra delusa, arrabbiata e che tirerà fuori tutto il suo orgoglio. Avranno voglia di rivalsa e oltretutto devono fare punti per andare in Europa anche il prossimo anno. Insomma per loro è una partita di vitale importanza e proprio per queste ci servirà la massima attenzione. Questa mattina ho già ricevuto fin troppi messaggi in cui si diceva che domenica vinciamo facile… Invece sarà una partita difficilissima. È sempre il Basilea e si gioca al St.Jakob».

Spostiamo il focus sul tuo Lignano. Domenica non ci saranno Hajdari, De Quiroz e Mai, ma - dopo mesi anche complicati e con la coperta corta - finalmente c’è anche un po' di abbondanza.
«Ho la rosa quasi al completo e sono stra-felice. Ben venga avere tante scelte anche per poter cambiare le partite in corsa».

In casa Lugano ci sono però 7 diffidati. È un pensiero?
«No, prendiamo una partita alla volta. Ora vogliamo solo portare a casa 3 punti da Basilea, è il nostro obiettivo dichiarato. Vogliamo arrivare secondi e non ci nascondiamo. Se arriviamo terzi siamo felici lo stesso, ma l’idea è salire un altro gradino e fare un step in più rispetto agli ultimi anni. Sarebbe motivo di grande orgoglio eguagliare il Lugano di Roberto Morinini».

I bianconeri si stanno confermando come una solida realtà. Vi siete avvicinati al livello di chi sta davanti?
«Non siamo al livello di Zurigo e Basilea, ma delle altre sì. Lo dice la storia degli ultimi campionati. Non è un miracolo quello che abbiamo fatto. È un ottimo lavoro, ma non un miracolo. Siamo felici di non giocarci la salvezza come lo Zurigo, che è campione in carica.  È fantastico che negli ultimi anni si parli sempre meno di salvezza, ma di posti in Europa. Da qui alla fine ci mancano tre partite - tutte diverse una dall’altra - più la finale di Coppa. Il primo passo sarà contro un Basilea che ha bisogno di punti per raggiungere l’Europa. Poi ci sarà l’YB che vorrà venire in Ticino e dimostrare di essere la più forte. L’ultima invece contro lo Zurigo, magari già salvo e pronto a far festa per salutare al meglio Dzemaili. A noi invece servono 4-5 punti. Vogliamo vincere a Basilea, far vedere all’YB che ci siamo e finire in bellezza a Zurigo. La finale di Coppa poi è la ciliegina sulla torta».