Punto e preoccupazioni per il Lugano

Senza Mai, Mahou, Valenzuela, Hajdari e Celar, con qualcuno non al meglio (Bottani non ha ancora i 90’ nelle gambe) e spremuti da quattro partite in quattordici giorni, i ticinesi hanno fatto quello che hanno potuto. Hanno badato al sodo, firmando una prestazione difensivamente (come atteggiamento, non come reparto) impeccabile. Davanti? Non sono stati altrettanto bravi, non sfruttando al meglio le poche occasioni capitate loro. Ma in ciò la mancanza di un bomber di razza e la giornata di scarsa vena di Amoura e Steffen hanno avuto un peso notevole. Importante era comunque non inchinarsi, perdendo così ulteriore terreno su un rivale che è meritatamente secondo della graduatoria ma che, come si è visto a più riprese quest’anno, non è superiore al Lugano. 

Risucchiati in un gruppone nel quale almeno cinque squadre possono vantare ambizioni europee, i bianconeri hanno ora davanti a loro giorni che rischiano di essere cruciali per l’esito della loro corsa in campionato. Nel giro di una settimana, tra domenica 23 e sabato 29 aprile, sfideranno infatti Sion (in casa), San Gallo (in trasferta) e Grasshopper (ancora a Cornaredo). Fondamentale sarà, banalmente, riuscire a fare punti. Fondamentale sarà, meno banalmente, riuscire a mascherare le lacune di un gruppo frenato dai tanti cerotti, spingendo i “presenti” a correre sempre con il piede pigiato sull’acceleratore. Nella prima metà di maggio, poi, Croci-Torti potrà fare la conta dei presenti e tornare a lavorare a un ritmo normale. Prima dello sprint finale.