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L'OSPITE - ARNO ROSSINI«Balotelli al Sion? Sarebbe un colpaccio per l'intero calcio svizzero»

20.07.22 - 07:00
Arno Rossini apre all'attaccante italiano: «Questi sono i colpi ad effetto che piacciono a Constantin».
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«Balotelli al Sion? Sarebbe un colpaccio per l'intero calcio svizzero»
Arno Rossini apre all'attaccante italiano: «Questi sono i colpi ad effetto che piacciono a Constantin».
Negli scorsi giorni il presidente del Sion ha confermato la trattativa. «Le Balotellate? Mario ha già toccato il fondo in passato».
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SION - Balotelli-Sion non è fantamercato. Il sempre focoso e ambizioso presidente dei vallesani Christian Constantin sta facendo di tutto per convincere uno dei giocatori più chiacchierati degli ultimi anni a trasferirsi al Tourbillon. L'operazione è sicuramente suggestiva. Certo, un'eventuale buona riuscita della trattativa porterebbe nel nostro campionato un elemento che in carriera ha fatto parlare di sé più per i comportamenti discutibili al di fuori del rettangolo verde, le cosiddette "Balotellate", che per le sue imprese balistiche. Ma le qualità del calciatore, reduce da una stagione positiva in Turchia con l'Adana Demirspor, non sono mai state in discussione...

«Questi sono i colpi a effetto che piacciono a Christian Constantin - è intervenuto Arno Rossini - L'ha fatto con Gattuso e so che ci ha provato anche con Del Piero. Quando si prefissa un obiettivo il presidentissimo del Sion investe tutte le sue energie per raggiungerlo. Non è certo un problema di costi: uno, due, tre milioni a lui non cambia niente...».

È un'operazione che ti convince?
«A me l'idea stuzzica molto anche perché Balotelli troverebbe un allenatore come Paolo Tramezzani, l'ideale per un giocatore come lui. È un'operazione che reputo positiva sotto tutti gli aspetti, ma soprattutto per la presenza del tecnico italiano. Con un altro Mister, invece, avrei qualche dubbio in più».

Parliamo di "campo"...
«Lo vedrei bene anche dal punto di vista tecnico-tattico. In zona offensiva il Sion, nel sistema adottato da Tramezzani, ha bisogno di forza e determinazione. Stiamo parlando di un giocatore che ha nelle sue corde un tiro preciso e potente e che potenzialmente è in grado di garantire 25 gol a stagione. Mica noccioline...».

Con Balotelli il Sion potrebbe anche sognare in grande?
«Attualmente i biancorossi li inserisco nella top-5 della classifica. Tuttavia, se davvero dovesse arrivare Balotelli, la storia cambierebbe perché dovremmo aggiungere 20-25 gol alla voce reti segnate. Un elemento con le sue potenzialità è in grado di spostare gli equilibri e i vallesani potrebbero anche sognare in grande soprattutto in un campionato tanto equilibrato come quello svizzero».

Le "Balotellate" non ti preoccupano? 
«No, penso che il fondo lo abbia già toccato in passato. Vi racconto un aneddoto. Quando giocava a Nizza ero andato a seguire gli allenamenti di Lucien Favre. In quelle occasioni si notava proprio quanto amore i giocatori nutrissero nei confronti di Mario. Tutti gli volevano bene. È vero, ha il suo carattere, ma sa farsi voler bene. E in Vallese tutti sarebbero con lui...».

Una bella pubblicità per l'intera Super League? 
«Se dovesse approdare al Tourbillon sarebbe un grande colpo non solo per il Sion, ma per l’intero calcio svizzero. Checché se ne dica nel nostro campionato gli spettatori non mancano: sabato a Berna c'erano oltre 30'000 spettatori, a Winterthur oltre 8'000, San Gallo ha una vendita di tessere importante e anche Zurigo e Basilea hanno un sacco di tifosi. Insomma, attorno alla Super Legaue gravita molto interesse...».

Il classico franchetto lo punteresti sulla buona riuscita della trattativa?
«Sì! Vi ricordate Andrea Bocelli? Constantin era riuscito a portare a Martigny uno dei suoi cantanti preferiti. Secondo me convincere Balotelli è più semplice...». 

Quando Constantin vede Italia, rimane sempre ammaliato...
«È proprio così. Non va dimenticato che con Alberto Bigon in panchina nel 1997 ha vinto il campionato. Inoltre al suo fianco ha molte persone italiane che lavorano per lui. Se poi prendiamo gli allenatori, sì molto spesso provengono proprio dalla vicina Penisola: basti pensare ai più recenti Tramezzani, Grosso e Gattuso. Constantin apprezza molto l'italianità, sotto tutti i punti di vista...».

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