Cerca e trova immobili

BELLINZONAPaolo Righetti si racconta: «La mia compagna mi ha salvato la vita, mi reputo una persona fortunata»

30.06.22 - 08:30
Il presidente dell'ACB si è espresso a dieci mesi di distanza dall'emorragia cerebrale: «Sono cambiato»
Paolo Righetti
Paolo Righetti si racconta: «La mia compagna mi ha salvato la vita, mi reputo una persona fortunata»
Il presidente dell'ACB si è espresso a dieci mesi di distanza dall'emorragia cerebrale: «Sono cambiato»
«Il Bellinzona? Mi manca, ma in questo momento non posso pensare di rientrare troppo velocemente».
CALCIO: Risultati e classifiche

BELLINZONA - Sono passati dieci mesi da quella terribile giornata di fine agosto, una giornata che a Paolo Righetti ha cambiato la vita. Un'emorragia cerebrale avvenuta soltanto qualche ora dopo il rientro dalle vacanze al mare aveva portato il presidente dell'AC Bellinzona e consigliere comunale del PLR nella capitale a disputare la partita più importante, delicata e complicata della sua esistenza. Grazie a una forza d'animo pazzesca, all'affetto di familiari e amici, a una miriade di pazienza e non da ultimo al lavoro dei medici, "Pol" oggi sta meglio e ogni giorno cerca di fare un piccolo passo verso la guarigione. Anche se non tutto potrà essere come prima.

Il peggio insomma è alle spalle anche se soltanto qualche settimana fa il 44enne ha vissuto un grosso spavento.
«Due mesi fa mi hanno intubato di nuovo, sono stato in cure intense. Fortunatamente era un problema legato alle pastiglie risoltosi in pochi giorni. È stato un grosso spavento per me e per i miei cari, ma ora sto molto meglio». 

Torniamo indietro nel tempo: sembrava una tranquilla giornata d'agosto, ed invece il destino...
«È stato del tutto improvviso, non ho avuto nessun campanello d'allarme. Si pensa sempre di essere invincibili ma purtroppo non è così e l'ho provato sulla mia pelle. Tuttavia i medici mi hanno detto che si è trattato di qualcosa di congenito, che avevo dentro di me dalla nascita. Alla maggior parte delle persone non succede nulla, purtroppo a me è capitato». 

Decisivo è stato il pronto intervento dell'ambulanza...
«La mia compagna è il massimo della vita: quel giorno ha subito percepito che qualcosa non andasse ed è stata fondamentale avvisando immediatamente l'ambulanza. Posso tranquillamente affermare che è stata lei a salvarmi la vita, grazie alla tempestività della chiamata. Lei e la nostra bimba hanno vissuto uno spavento incredibile. Uno dei momenti più belli e indimenticabili che rimarrà per sempre nel mio cuore è quando sono tornato a casa dall'ospedale e mia figlia mi ha accolto con un abbraccio fortissimo». 

Come e quanto ti ha cambiato l’accaduto?
«Ho cercato sin da subito di capire quali sono le cose importanti per le quali vale la pena arrabbiarsi. Mi ha cambiato parecchio, inutile negarlo. Forse è brutto da dire ma mi ha dato qualcosa in più e oggi mi sento una persona migliore. L'affetto che ho ricevuto dalle persone sparse per tutto il Cantone è stato incredibile, non me l'aspettavo: un po' per il calcio, un po' per la politica e un po' per il mio lavoro negli uffici cantonali mi hanno scritto un numero impressionante di persone. Quando ci penso mi emoziono... Inoltre dopo la brutta esperienza vissuta sono molto più attaccato alla mia famiglia, ai miei genitori e a mia sorella con i suoi familiari. A volte si dà tutto per scontato, ma è soltanto quando vivi un'esperienza del genere che ti rendi davvero conto del valore della vita. Mi reputo una persona fortunata, il messaggio che vorrei dare è di vivere ogni istante intensamente e con più leggerezza poiché la vita è una sola». 

Come trascorrono le tue giornate? 
«Faccio alcune passeggiate, anche se sono subito stanco. Prima le mie giornate duravano 16/17 ore, dopo le quali avevo ancora molta energia in corpo. Adesso invece sono stravolto. Due volte a settimana mi reco alla Clinica Hildebrand, dove porto avanti le cure necessarie: ne avrò ancora almeno per un paio di mesi. Cerco comunque di fare del mio meglio anche a casa dove, tramite tanta lettura, alleno quelli che sono i miei punti deboli come ad esempio la memoria. Per il cervello è un continuo ricrearsi e l’aspetto importante è vedere i piccoli passi avanti quotidiani, queste oggi sono le mie vittorie. Fin dall'inizio i medici mi hanno avvisato che ci sarebbe voluta molta calma...».

Lavorare nel e per il calcio ti manca?
«Eccome, ma in questo momento non posso assolutamente pensare di rientrare troppo velocemente, prima viene la mia salute. Anche per quanto concerne il mio lavoro, prima o poi sono convinto che ce la farò a tornare. Sono positivo, ma non posso assolutamente bruciare le tappe».

Nel frattempo il tuo Bellinzona ti ha fatto un grande regalo con la promozione. Una promozione nella quale c'è molto di Paolo Righetti...
«Ci tengo a dire che i meriti vanno divisi e voglio ringraziare le persone chi mi hanno aiutato in questa cavalcata, senza le quali non avrei fatto nulla. Sto parlando di Paolo Gaggi, Lalo Delcò e Flavio Facchin, ma anche di Marino Cortinovis e Andrea Rege Colet i quali - nonostante abbiano chiuso la loro avventura in anticipo - hanno dato tantissimo alla causa. Eravamo, e lo siamo tutt'oggi, un gruppo di amici ed è proprio questa unità che ci ha reso più forti. È stato fatto il massimo, di più credo che sarebbe stato impossibile: non sempre tutto è andato bene, ma in ogni circostanza abbiamo sempre cercato di agire nel bene dell'ACB».

Molte cose sono cambiate, ma l'amore della gente verso il club è rimasto immutato...
«La società che c'è adesso ha lavorato alacremente per arrivare alla promozione. I nuovi dirigenti al primo colpo hanno ottenuto il salto di categoria e soprattutto la licenza, aspetto non certo scontato. Non posso non sottolineare la mia gratificazione per il traguardo raggiunto ancora da presidente in carica. Tutto il popolo bellinzonese merita di tornare a vivere grandi serate calcistiche. Le basi ci sono. Vorrei che tutti si ricordassero che i presidenti, gli allenatori e i giocatori passano ma l'ACB resterà per sempre e continuerà a farci battere il cuore».

Ticinonline è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
COMMENTI
 

Elveg 1 anno fa su tio
Queste sono le cose belle della vita, saper che nulla é scontato, le guerre e tutta la sporcizia che ci circonda non dovrebbe esistere!! Auguroni per una guarigione ottimale🙏🏻😊
NOTIZIE PIÙ LETTE