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Briatore difende Sinner

L'ex team manager di Benetton e Renault ha parlato della cultura che, a suo dire, c'è in Italia
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Briatore difende Sinner
L'ex team manager di Benetton e Renault ha parlato della cultura che, a suo dire, c'è in Italia
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TORINO - Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere (per usare un eufemismo) la scelta di Jannik Sinner di saltare la Coppa Davis. Scelta che, a suo tempo, aveva fatto anche Roger Federer con la Svizzera. Aprendo il dibattito fra chi comprendeva la scelta del renano e chi no.

A tornare sul tema - nelle ultime ore - è stato Flavio Briatore, che ci ha tenuto a difendere il campione altoatesino. L'ex team manager di Benetton e Renault (F1) ha allargato il discorso alla cultura che, a suo dire, c'è in Italia. «Sinner è un campione straordinario, ma invece di supportarlo, viene criticato. C'è sempre qualcosa che non funziona, perché vivi a Monte Carlo, perché vai qui, perché vai lì, è sempre così, l'Italia ti perdona tutto meno il successo. In Italia per essere benvoluto devi essere un miserabile».

Ma Briatore cosa ne pensa del tennis? «Secondo me è noioso perché più o meno i primi dieci, quindici sparano tutti bene, forte. Adesso che c’è Jannik e siamo tutti tennisti, quando c’era Tomba eravamo tutti sciatori, quando c’era Luna Rossa eravamo tutti velisti anche se non avevamo mai visto una barca...».

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