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VAUDNestlé l'utile netto cala del 15,8%

15.02.18 - 07:46
La performance risulta inferiore alle attese degli analisti. Fine del patto con L'Oréal. A Mark Schneider 7,4 milioni nel 2017
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Nestlé l'utile netto cala del 15,8%
La performance risulta inferiore alle attese degli analisti. Fine del patto con L'Oréal. A Mark Schneider 7,4 milioni nel 2017

VEVEY - Nestlé ha registrato nel 2017 un utile netto in calo del 15,8% su base annua a 7,2 miliardi di franchi. Il giro d'affari è aumentato dello 0,4% a 89,8 miliardi di franchi, ha comunicato oggi il gruppo vodese, che non rinnoverà il patto d'azionariato che lo lega alla famiglia Bettencourt, la quale ha il controllo di L'Oréal.

La crescita organica delle vendite è stata del 2,4%: 1,6% di crescita interna reale e 0,8% di adeguamento al rialzo dei prezzi, precisa il gruppo, numero uno mondiale dell'alimentazione. La performance risulta inferiore alle attese degli analisti e Nestlé ritiene di non aver raggiunto l'obiettivo che si era prefissato.

Il direttore generale, il tedesco Mark Schneider, 52 anni, in funzione dall'inizio del 2017, spiega il risultato con il debole livello delle vendite alla fine dell'esercizio in rassegna. Hanno pure avuto effetto le varie dismissioni. Due le spiegazioni per il calo dell'utile: l'aumento degli oneri di ristrutturazione e l'ammortamento nella filiale attiva nella cura della pelle, Nestlé Skin Health.

"La crescita in Europa e Asia è stata incoraggiante, mentre quella nel Nord America e in Brasile è stata confrontata con un clima difficile", dichiara Schneider, citato in un comunicato. La riduzione dei costi ha permesso di migliorare i margini meglio del previsto, malgrado un aumento "considerevole" del prezzo delle materie prime.

Sul piano operativo il risultato corrente è diminuito del 3,4% a 13,2 miliardi di franchi, per un margine del 14,7% delle vendite, in calo di 0,6 punti nel confronto annuale. Gli azionisti di Nestlé tuttavia si vedranno proporre un dividendo in crescita del 2,2%, a 2,35 franchi per azione.

Fine del patto con L'Oréal - Nel presentare i conti per il 2017 Nestlé ha reso noto che non rinnoverà il patto di azionariato con la famiglia Bettencourt, che controlla il gruppo francese di cosmetici L'Oréal (la partecipazione attuale è del 23%).

"La nostra partecipazione in L’Oréal continua ad essere un investimento importante per noi e rimaniamo impegnati verso un'azienda che ci ha procurato un buonissimo rendimento per tanti anni - dichiara la multinazionale nel comunicato -. Abbiamo piena fiducia nella direzione e nel suo orientamento strategico".

Il patto di azionariato, che genera molte speculazioni dalla morte di Liliane Bettencourt lo scorso 21 settembre, all'età di 94 anni, scadrà il prossimo 21 marzo. "Con l'intento di mantenere aperte tutte le opzioni, nell'interesse degli azionisti di Nestlé, il consiglio di amministrazione ha deciso di non rinnovare l'accordo".

"Non intendiamo aumentare la nostra partecipazione in L’Oréal e ci impegniamo a proseguire il rapporto costruttivo con la famiglia Bettencourt", aggiunge la multinazionale.

Quanto alle proprie nuove opzioni strategiche, Nestlé valuterà la vendita delle attività di Gerber Life Insurance. Essa faceva parte dell'acquisto nel 2007 dello specialista americano di alimentazione per bébé Gerber al gigante farmaceutico basilese Novartis per 5,5 miliardi di dollari. Il fatturato di Gerber Life Insurance (assicurazione vita) lo scorso anno è stata di 840 milioni di franchi.

Nestlé si dice comunque "pienamente impegnata" a conservare e sviluppare la propria attività nell'alimentazione per neonati Gerber, che "è parte integrante della nostra piattaforma di crescita rappresentata dalla nutrizione infantile", rileva il comunicato.

Per quanto concerne il 2018, Nestlé anticipa un tasso di crescita organica del giro d'affari compreso tra il 2 e il 4%. Il numero uno mondiale dell'alimentazione prevede anche costi di ristrutturazione per 700 milioni di franchi, contro i 900 milioni del 2017.

A Mark Schneider 7,4 milioni nel 2017 - Il direttore generale di Nestlé, Mark Schneider, ha percepito una remunerazione totale di 7,4 milioni di franchi per il primo anno alla guida del gruppo alimentare vodese. La parte fissa di salario è stata di 2,4 milioni.

Il suo predecessore, il belga Paul Bulcke, oggi presidente del consiglio di amministrazione (Cda), aveva incassato 9,01 milioni nel 2016, come risulta dal rapporto annuale della multinazionale. Considerando il contributo per il secondo pilastro, Mark Schneider si è visto attribuire una somma globale di 7,86 milioni per l'anno 2017.

Nel suo insieme la direzione generale ha ricevuto una remunerazione cumulata di 37,91 milioni, contro i 45,3 milioni dell'anno prima.

Da parte sua il presidente Bulcke ha incassato 3,75 milioni, mentre il suo predecessore alla guida del Cda, Paul Brabeck, aveva percepito 5,18 milioni nel 2016, ultimo suo anno a Nestlé. L'organo di sorveglianza, in totale, ha ricevuto 9,33 milioni, una cifra in calo di 600 mila franchi rispetto all'esercizio precedente.

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