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Verso il diritto di revoca per i contratti conclusi per telefono o su Internet

Il Consiglio degli Stati ha sostenuto il progetto di modifica del Codice delle obbligazioni proposto dalla sua Commissione degli affari giuridici
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Verso il diritto di revoca per i contratti conclusi per telefono o su Internet
Il Consiglio degli Stati ha sostenuto il progetto di modifica del Codice delle obbligazioni proposto dalla sua Commissione degli affari giuridici
BERNA - In futuro potrebbe essere introdotto un diritto di revoca di 14 giorni per i contratti conclusi per telefono o su internet. Il Consiglio degli Stati ha oggi sostenuto - con 24 voti contro 10 - il progetto di modifica del Codice delle obb...

BERNA - In futuro potrebbe essere introdotto un diritto di revoca di 14 giorni per i contratti conclusi per telefono o su internet. Il Consiglio degli Stati ha oggi sostenuto - con 24 voti contro 10 - il progetto di modifica del Codice delle obbligazioni (CO) proposto dalla sua Commissione degli affari giuridici (CAG-S), che prevede tuttavia parecchie eccezioni. Attualmente, il diritto di revoca - di sette giorni - vale soltanto per i contratti conclusi al domicilio del cliente, per strada o in manifestazioni pubblicitarie.

 

La revisione del CO è stata approvata dalla CAG-S lo scorso anno. La modifica era stata proposta dall'ex "senatore" Pierre Bonhôte (PS/NE) nel lontano 2006 tramite una iniziativa parlamentare. Questa era stata accettata dal Consiglio degli Stati nel 2008. L'anno seguente era stata adottata anche dal Nazionale con un risultato risicatissimo (77 favorevoli, 77 contrari, 9 astensioni e il voto preponderante dell'allora presidente Chiara Simoneschi).

 

Il base al progetto della CAG-S, il diritto di revoca di 14 giorni interesserà tutti i contratti che si concludono senza che le parti si incontrino fisicamente. Anche il governo sostiene tale revisione del CO poiché "la proposta di sottoscrivere un contratto simile può cogliere di sorpresa o alla sprovvista l'acquirente il quale sovente non è in grado di esaminare l'oggetto del contratto prima della sua conclusione".

 

Grazie alle nuove disposizioni, ha affermato oggi Claude Janiak (PS/BL) a nome della commissione, i consumatori che stipulano sempre più sovente contratti a distanza, saranno meglio protetti. L'introduzione del nuovo diritto di revoca - 14 giorni - tiene conto anche della protezione dei consumatori prevista nell'Ue.

 

Diversi "senatori" di centro-destra avrebbero preferito limitare la portata del progetto ai contratti conclusi al domicilio del cliente o per telefono, escludendo gli acquisti effettuati su Internet. La loro proposta è stata però respinta con 23 voti contro 17.

 

Sul web, i consumatori non sono avvicinati da un venditore ma prendono autonomamente la decisione di acquistare un articolo. Nessuna pressione viene esercitata su di loro. "Non si tratta di un contratto orale ma scritto", ha sottolineato invano l'indipendente sciaffusano Thomas Minder.

 

A suo avviso, v'è il pericolo che le aziende diventino ludoteche o biblioteche. I consumatori potrebbero infatti, con il nuovo diritto di revoca, disdire le ordinazioni dopo due settimane semplicemente perché hanno trovato un prodotto all'ultima moda.

 

Gli acquisti in rete sono altrettanto compulsivi di quelli realizzati per telefono, ha replicato Luc Recordon (Verdi/VD). I consumatori che fanno i loro acquisti "navigando" dipendono totalmente dal venditore, ha dichiarato dal canto suo Raphaël Comte (PLR/NE). Sussistono spesso differenze tra i prodotti proposti tramite fotografie stuzzicanti e quelli effettivamente ricevuti.

 

Ma v'è di peggio. "Quando si compone un numero telefonico con indicativo ginevrino, ci si può ritrovare con un interlocutore basato a Cracovia", ha deplorato Géraldine Savary, evocando un'esperienza personale.

 

Anche gli argomenti avanzati dalla destra in difesa dell'economia sono stati respinti. Il miglioramento della protezione dei consumatori rafforza la fiducia e stimola i consumi, ha rilevato Raphaël Comte. L'estensione degli obblighi legali ai contratti conclusi su Internet è peraltro già prevista nel diritto sulla concorrenza sleale, ha precisato Claude Janiak.

 

Se nel progetto sono stati inclusi anche i contratti online, non mancano tuttavia le eccezioni. Il diritto di revoca è limitato ai contratti stipulati tra consumatori e fornitori commerciali. Il cliente potrà contestare soltanto le prestazioni superiori ai 100 franchi. Tale importo potrebbe inoltre essere adattato al potere d'acquisto dal Consiglio federale.

 

Altre eccezioni al diritto di revoca riguardano alcune merci (derrate alimentari, prodotti deperibili, beni confezionati su misura), alcuni servizi forniti in una data ben precisa (pernottamenti, trasporti di persone, noleggio di veicoli) e alcune situazioni particolari.

 

Non sarà neppure possibile disdire l'acquisto di dati elettronici offerti senza supporto materiale (scaricati via Internet o tramite la rete di telefonia mobile), qualora il consumatore abbia dato chiaramente il proprio consenso all'esecuzione immediata del contratto. Non si potrà nemmeno restituire al mittente un CD o un DVD se l'imballaggio è stato aperto.

 

Il centro-destra ha infine ottenuto una vittoria - con 22 voti a 15 - per quanto riguarda la fissazione di una scadenza assoluta di tre mesi (oltre i quattordici del diritto di revoca), qualora fossero stati riscontrati difetti. Il Consiglio federale e la sinistra avrebbero voluto portare la scadenza a un anno e 14 giorni.

 

Il dossier passa ora al Nazionale.

 

Ats

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