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La luna di miele è finita

Ai cittadini statunitensi interessa più la situazione economica del paese che non le sorti dell'Ucraina o il revisionismo geografico.
AFP
Fonte red
La luna di miele è finita
Ai cittadini statunitensi interessa più la situazione economica del paese che non le sorti dell'Ucraina o il revisionismo geografico.
E la fiducia verso Trump è già in calo.
WASHINGTON - I numeri non sono più quelli di sei settimane fa. Anche per Donald Trump, la (seconda) luna di miele alla Casa Bianca sembra potersi dire ufficialmente conclusa. Certo, i suoi sostenitori restano numerosi e, soprattutto, rumorosi. Nella...

WASHINGTON - I numeri non sono più quelli di sei settimane fa. Anche per Donald Trump, la (seconda) luna di miele alla Casa Bianca sembra potersi dire ufficialmente conclusa. Certo, i suoi sostenitori restano numerosi e, soprattutto, rumorosi. Nella realtà come sui social network, dove sono soliti esprimersi “in maiuscolo”. I numeri però, quelli dei recenti sondaggi, mostrano come la fiducia verso il presidente in materia di economia - quella che davvero interessa a chi lo ha votato lo scorso novembre - stia scivolando tra le sue dita.

Le cifre rilevate da Gallup tracciano un quadro chiaro: se a gennaio il 26% degli americani riteneva che l'economia fosse in ottime condizioni, a febbraio il dato è crollato al 20%. E per il 59% della popolazione, la situazione che si intravede all'orizzonte è in peggioramento.

Non va meglio sul fronte dell'import/export, del mercato del lavoro né, tanto meno, su inflazione - un altro punto assai delicato - e tasse. Il 52%, quindi oltre un americano su due, ha una pessima opinione del modo in cui Donald Trump si sta occupando dell'aumento dei prezzi. E da quello stesso rilevamento, a cura di Ipsos, emerge anche una generale insoddisfazione dell'operato complessivo del presidente, con il 40% che disapprova «fortemente» quanto sta facendo, mentre solo il 26% si dice fortemente soddisfatto.

Pur confermandosi un commander-in-chief assai divisivo, il tycoon riguadagna invece punti nell'ambito della gestione dell'immigrazione, dove la bilancia - considerando il totale tra repubblicani, democratici e indipendenti - pende a suo favore con un lieve vantaggio: 47% contro 44%. Il quadro generale però non appare favorevole e nel prossimo futuro non si intravedono “trampolini” che il presidente degli Stati Uniti possa utilizzare per invertire i trend.

In altre parole, da queste prime settimane del Trump “bis” sembra essersi già spezzato il “flirt” che aveva convinto parte dell'elettorato democratico - e di quello indipendente - a concedere il proprio “placet” al ritorno di The Donald alla Casa Bianca.

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